2013-12-21 13:20:46

Il conflitto civile in Sud Sudan: colpito aereo militare Usa durante le operazioni di evacuazione


La crisi interetnica in corso in Sud Sudan preoccupa la comunità internazionale. Il segretario di Stato americano, John Kerry, ha annunciato la partenza per Juba di un inviato speciale per favorire il dialogo tra le parti in conflitto. Intanto, è di 2 caschi blu e 20 persone uccisi il bilancio dell'attacco di uomini armati alla missione Onu nello Stato di Jonglei, dove erano rifugiati numerosi civili. Stamani, poi, un aereo militare statunitense è stato colpito durante le operazioni di evacuazione e sono rimasti feriti 4 militari Usa. Sulla grave situazione Giancarlo La Vella ha intervistato Anna Bono, docente di Storia e Istituzioni dei Paesi africani all'Università di Torino:RealAudioMP3

R. - In questo momento il motivo principale che si evidenzia è quello dell’incapacità delle varie componenti etniche del Paese di trovare un accordo e un’equa spartizione del potere.

D. - Quanto sta avvenendo in Sud Sudan è qualcosa di meramente interno o c’è, in qualche modo, il coinvolgimento di Khartoum?

R. - Certo che Khartoum non ha giocato a favore di questo nuovo Paese e delle sue prospettive: dal 2011 le due capitali si scambiano accuse reciproche di finanziare e aiutare le rispettive ribellioni. Poi c’è anche il fatto che i tre quarti dei giacimenti di petrolio, che facevano la ricchezza del Sudan, si trovano nel Sud Sudan; ma, questo nuovo Stato non ha disposizioni poi gli oleodotti necessari e i terminali per esportare il suo petrolio. Khartoum per far passare, attraverso i propri oleodotti, il petrolio estratto nel Sud Sudan esigeva percentuali sui proventi che il nuovo Stato non era disposto ad accettare. La conseguenza è stata che per oltre un anno il Sud Sudan non ha più prodotto petrolio, il che si è tradotto in una crisi economica per entrambi i Paesi, con costi umani, ma anche di instabilità politica crescenti.

D. - Che cosa può fare la comunità internazionale per la stabilizzazione in Sud Sudan?

R. - In questo momento direi ben poco: può ammonire, tentare di creare un tavolo di trattative, fare lavoro di intermediazione… Però il problema è davvero molto grosso! Forse si poteva fare qualcosa prima in termini di prevenzione. Quello che sta succedendo è davvero una tragedia annunciata!







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