Papa Francesco: l'Italia ha una carta in più da giocare, quella del patrimonio culturale
Siate sempre al servizio della “cultura dell’incontro”. E’ l’esortazione che Papa
Francesco ha levato ieri ricevendo i funzionari del Cerimoniale diplomatico della
Repubblica italiana e i funzionari dell’Ambasciata italiana presso la Santa Sede.
Il Papa ha sottolineato che l’Italia ha una carta in più da giocare: quella del patrimonio
culturale. Quindi, ha evidenziato che anche chi non è cristiano si sente interpellato
dal messaggio del Natale di Gesù. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Papa Francesco
ha iniziato il suo intervento con un sentito ringraziamento per il lavoro quotidiano
dei diplomatici italiani e per lo spirito di collaborazione con la Segreteria di Stato
e la Prefettura della Casa Pontificia. Quindi, ha messo l’accento sulla dimensione
dell’incontro insita nella missione della diplomazia:
“Per il vostro servizio,
voi siete nella condizione di favorire la cultura dell’incontro.
Siete funzionari diplomatici e tutto il vostro lavoro tende a far sì che i rappresentanti
dei Paesi, delle Organizzazioni internazionali, delle Istituzioni possano incontrarsi
nel modo più proficuo. Quanto è importante questo servizio!”.
Ha così sottolineato
’importanza della “crescita di relazioni positive, basate sulla conoscenza reciproca,
sul rispetto, sulla comune ricerca di vie di sviluppo e di pace”:
“In particolare,
voi avete, in tutto ciò, una carta in più da giocare: quella del patrimonio culturale
italiano. L’Italia è sempre stata nel mondo sinonimo di cultura, di arte, di civiltà.
E voi contribuite a far sì che questo sia valorizzato per la cultura dell’incontro,
che tale patrimonio vada a vantaggio del bene comune, di quella che Paolo VI chiamava
la civiltà dell’amore”.
Il Natale, ha proseguito, “è la festa dell’incontro
tra Dio e l’uomo. Ci viene donato un Bambino che nella sua persona realizza pienamente
questo incontro”:
“Anche chi non è cristiano si sente interpellato dal messaggio
del Natale di Gesù. Auspico che ciascuno di voi possa vivere intensamente questo mistero
d’amore, e che esso animi in profondità anche il vostro servizio”.