La scelta di restare a "Santa Marta" e l'impostazione comunitaria di Papa Francesco
Luis Badilla Morales, Radio Vaticana I primi bilanci
di fine anno che appaiono in questi giorni sulla stampa digitale sottolineano i grandi
avvenimenti dei primi mesi di pontificato di Papa Francesco: i suoi documenti e i
suoi viaggi. Nessuno si sofferma a sufficienza su quella che è forse una delle scelte
più importanti del Pontefice: quella compiuta dopo la sua elezione di restare a vivere
nella Casa Santa Marta in Vaticano, anziché nel Palazzo Apostolico. Secondo una
prospettiva geopolitica - scienza che studia i rapporti fra l'azione politica di un
soggetto e la sua collocazione fisica - potremmo dire che le scelte pastorali di Francesco
siano determinate in gran parte proprio dal fatto che sia rimasto a vivere nella Casa
Santa Marta. E' un punto d'osservazione che permette al Papa di non guardare il
mondo dall'alto, ma di stare tra la gente, scrutare i volti, condividendo gioie e
sofferenze della sua comunità. Una prospettiva diversa, in sostanza, sulla Chiesa
e sull'umanità. Potremo dire che Santa Marta, dal punto di vista antropologico, ha
dato un'impostazione comunitaria al pontificato di Papa Francesco. Santa Marta ha
determinato il modo in cui Bergoglio vive il suo mandato come vescovo di Roma. (Intervista
a cura di Fabio Colagrande)