Il rev. Tveit: il Natale, alba di una nuova speranza
“L’alba di una nuova speranza”: è questo il titolo dell’annuale messaggio di Natale
del Segretario Generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese (Wcc/Coe), Olav Fykse
Tveit. “Nei racconti della Natività nel Nuovo Testamento – si legge nel messaggio
– si parla di persone che guardano il cielo, in attesa di vedere qualcosa, qualcuno
che porti speranza al mondo. La notte, infatti, è un momento di contemplazione del
passato, un momento in cui si esprimono le proprie aspettative, in cui ci si prepara
a quello che Dio porterà con la nuova alba. Ed è vero – osserva il Rev.do Tveit
- noi uomini e donne mortali, abbiamo bisogno di essere guidati da Dio per trovare
la via della pace e della giustizia, della riconciliazione e della vita nell’abbondanza.
Abbiamo bisogno della luce della Parola di Dio per guidare i nostri passi sulla Sua
strada”. Questo, del resto, è stato il filo conduttore della recente Assemblea generale
del Consiglio Ecumenico delle Chiese a Busan, in Corea del Sud. Una delle immagini
più ricorrenti dell’evento è stata, infatti, proprio quella del pellegrinaggio: “Abbiamo
viaggiato simbolicamente pregando insieme e concretamente percorrendo in lungo e in
largo la Corea, dalle coste del Sud fino ai confini della cosiddetta zona ‘smilitarizzata’
tra Sud e Nord Corea. Ci siamo resi conto che il cammino della giustizia e della pace
deve superare il confine disegnato nel cuore della Corea e soprattutto abbiamo lanciato
un invito a tutti gli uomini di buona volontà, chiedendo loro di unirsi a noi in un
pellegrinaggio verso una pace giusta in tutto il mondo (…) per manifestare la nostra
unità e il nostro amore reciproco. Ispirati dai pastori e dai Re Magi – conclude il
messaggio – vogliamo cercare il Principe della Pace nei luoghi inattesi, anche se
per alcuni non sono quelli ‘buoni’”. (G.P.)