Il Papa all'Acr: Natale è pregare anche per i nemici, le chiacchiere non sono cristiane
Il Papa ha incontrato oggi i ragazzi dell’Azione Cattolica Italiana.: “Vi ringrazio
di essere venuti a portarmi gli auguri di Natale a nome dell’A.C.R. e di tutta l’Azione
Cattolica Italiana, che qui è rappresentata dai responsabili adulti che vi hanno accompagnato”,
ha detto il Papa: “Anch’io faccio tanti auguri a voi, ai vostri cari, ai vostri amici
e all’intera Associazione”. “L’Azione Cattolica Ragazzi - ha sottolineato - è una
bella realtà, diffusa e operante in quasi tutte le diocesi d’Italia. Vi incoraggio
ad essere sempre nella Chiesa ‘pietre vive’, per edificare la Chiesa, unite a Gesù.
L’Azione Cattolica senza Gesù non serve – ha osservato - È una ong; ce ne sono tante”.
Occorre “essere pietre vive unite a Gesù”.
“Ho sentito che il vostro cammino
di quest’anno – ha proseguito Papa Francesco - vuole farvi scoprire Gesù come presenza
amica” nella vostra vita. “Lo slogan lo dice bene: ‘Non c’è gioco senza Te’. Ecco,
il Natale è proprio la festa della presenza di Dio che viene in mezzo a noi per salvarci.
La nascita di Gesù non è una favola! E’ una storia realmente accaduta, a Betlemme,
duemila anni fa. La fede ci fa riconoscere in quel Bambino, nato da Maria Vergine,
il vero Figlio di Dio, che per amore nostro si è fatto uomo. Nel volto del piccolo
Gesù contempliamo il volto di Dio, che non si rivela nella forza, nella potenza, ma
nella debolezza e nella fragilità di un neonato. Così è il nostro Dio; si avvicina
tanto in un bambino. Questo Bambino mostra la fedeltà e la tenerezza dell’amore sconfinato
con cui Dio circonda ciascuno di noi. Per questo facciamo festa a Natale, rivivendo
la stessa esperienza dei pastori di Betlemme e insieme a tanti papà e mamme che si
affaticano ogni giorno affrontando parecchi sacrifici; insieme ai piccoli, ai malati,
ai poveri facciamo festa. Ma perché è la festa dell’incontro di Dio con noi in Gesù”.
Quindi
ha ricordato ai ragazzi che Gesù vuole loro bene, “vuole essere amico di tutti i ragazzi!”.
“Se ne siete convinti – ha proseguito - sicuramente saprete trasmettere la gioia di
questa amicizia dappertutto: a casa, in parrocchia, a scuola, con gli amici”. E a
braccio ha domandato: “E con i nemici, con quelli che non ci vogliono bene? Cosa si
deve fare? Chi me lo sa dire? Cosa si deve fare? Fare la guerra? Forte, forte. Ecco:
pregare per loro! Perché sia vicino a Gesù; essere buono con loro. E si deve fare
quello! La vicinanza … E saprete testimoniarlo comportandovi da veri cristiani: pronti
a dare una mano a chi ha bisogno”. Poi, di nuovo ha chiesto: “E se quello che non
ti vuole bene ha bisogno di qualcosa, tu gli darai una mano? Eh, non siete sicuri,
no? Sì! Senza giudicare gli altri, senza parlare male. È brutta la gente che parla
male dell’altro. Le chiacchiere sono cristiane o no? No! Chiacchierare è una preghiera?
… No! Chiacchierare è una cosa cattiva. Mai si deve fare. E dobbiamo cominciare da
adesso: mai chiacchierare … Avanti così! Allora buon cammino, sempre uniti a Gesù.
Vi affido alla Madonna. Vi benedico insieme con i vostri familiari, gli educatori,
gli assistenti e tutti gli amici dell’Azione Cattolica. Ragazzi, buon Natale e pregate
per me!”.