2013-12-20 14:44:07

Il card. Koch: il patriarca Kirill ammira Papa Francesco


Il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, ha concluso giovedì scorso un viaggio di sei giorni in Russia, con tappe a San Pietroburgo e Mosca, dove ha incontrato vari rappresentanti della Chiesa ortodossa e della Chiesa cattolica. Il porporato è stato ricevuto anche da Kirill, patriarca di Mosca e di tutta la Russia, e ha incontrato il metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento per le Relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato, che il 12 novembre scorso era stato a colloquio con Papa Francesco in Vaticano. Durante la sua visita, dietro invito dell'arcivescovo Paolo Pezzi, ordinario dell'arcidiocesi cattolica della Madre di Dio a Mosca, il cardinale Koch ha presieduto le celebrazioni del giubileo della Basilica di Santa Caterina di Alessandria a San Pietroburgo, in occasione dei suoi 250 anni. Mario Galgano ha chiesto al cardinale Kurt Koch di parlarci in particolare del suo incontro con il Patriarca Kirill:

R. – Es war das zweite Treffen: Das erste Mal war ich im März 2011 bei Seiner Heiligkeit …
Questo è stato il secondo incontro: la prima volta sono stato ricevuto da Sua Santità il Patriarca Kirill nel marzo 2011; abbiamo affrontato diversi argomenti, in primo luogo, ovviamente, il rapporto tra la Chiesa russo-ortodossa e la Chiesa cattolica romana. Poi abbiamo valutato il proseguimento del dialogo in ambito teologico, tra le Chiese ortodosse e la Chiesa cattolica, quindi le sfide che la società attuale ci pone, a partire dai grandi mutamenti che sono avvenuti, e le rispose comuni che possiamo dare. E poi ci ha molto impegnato anche la situazione mondiale, con particolare riferimento alla Siria e al Medio Oriente.

D. – Si è parlato anche di un incontro tra il Papa e il Patriarca? E se sì, cosa si può dire al riguardo?

R. – Ja, darüber wird ja immer wieder gesprochen, das ist ja nicht das erste Mal; …
Bè, di questo si parla sempre, non è mica la prima volta! Il metropolita Hilarion, responsabile dei rapporti ecumenici, ha sempre riassunto la questione in questi termini: “Più importante della data dell’incontro, è la sua preparazione”, e questa opinione e convinzione io condivido e sostengo: è bene che lo prepariamo bene e per fare questo ci vuole tempo.

D. – Il Patriarca Kirill, che sicuramente segue quello che Papa Francesco dice e fa, ha detto qualcosa di concreto in merito al Papa?

R. – Er ist sehr erfreut über dieses Pontifikat, und hat das auch in seiner Ansprache …
E’ molto contento di questo Pontificato e lo ha espresso anche nel suo discorso di saluto: ha detto che ammira quello che fa Papa Francesco, il suo modo di guidare la Chiesa, come cura i rapporti con le persone e gli accenti particolari che il Papa ricerca negli incontri con i poveri; ma anche la sfida particolare posta dalla condizione della famiglia: con grande sensibilità, il Patriarca ha preso conoscenza del fatto che il Papa conferisce grande valore al Sinodo dei Vescovi, e che il prossimo Sinodo l’abbia dedicato al tema della famiglia.

D. – Con l’Ucraina, la situazione è particolarmente tesa: si è parlato anche di questo? In senso ampio, sono coinvolte anche le Chiese …

R. – Natürlich, die Ukraine ist ja ein Thema das die russisch-orthodoxe Kirche immer …
Naturalmente, perché quello dell’Ucraina è un argomento che è sempre all’attenzione della Chiesa russo-ortodossa e insieme a questa, è tornata anche la preoccupazione per la Chiesa greco-cattolica. Io credo che però che ci voglia ancora tempo, e anche la presa di coscienza che le ferite ci sono da tutte e due le parti e che bisogna avere cura che queste ferite non diventino più profonde: ma questo riguarda tutte e due le parti. Poi si guarda, ovviamente, anche all’evoluzione politica in Ucraina, che indica pericolosamente una scissione nel Paese: questa è una sfida grave.

Ultimo aggiornamento: 21 dicembre







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