Dalla Siria alla Somalia i rischi per i giornalisti
Sono Siria, Somalia e Pakistan i Paesi più pericolosi al mondo per i giornalisti:
lo sostiene l’organizzazione non governativa Reporters sans frontières (Rsf), in un
rapporto nel quale si evidenzia come anche il 2013 sia stato un anno difficile per
l’esercizio della professione. Secondo Rsf, rispetto al 2012 quest’anno il numero
dei cronisti uccisi è diminuito di circa il 20%, passando da 88 a 71. Nella classifica
dei Paesi più a rischio - riferisce l'agenzia Misna - India e Filippine hanno preso
il posto di Messico e Brasile dietro Siria, Somalia e Pakistan. A suscitare allarme,
d’altra parte, è anche un forte aumento del numero dei rapimenti. In un anno si è
passati da 38 a 87 casi. Gran parte dei sequestri è avvenuta in Medio Oriente e in
Nord Africa (71) o nell’area sub-sahariana (11). I Paesi più a rischio da questo punto
di vista sono Siria (49) e Libia (14). Nel rapporto si ricorda come ad oggi i giornalisti
in carcere siano 178. Molti di loro sono detenuti in Cina, Eritrea, Turchia, Iran
e Siria. (R.P.)