Premio “Giuseppe De Carli” alla comunità di Lampedusa: consegna a Roma al sindaco
Nicolini
Ieri a Roma, nella Sala Zuccari del Senato, la consegna del Premio in onore del giornalista
e scrittore Giuseppe De Carli, direttore di Rai Vaticano, scomparso tre anni fa. Vincitrice
di questa prima edizione è stata la comunità di Lampedusa. A ritirare il Premio dalla
mani del sindaco di Roma, la prima cittadina dell’isola siciliana, Giusi Nicolini.
Ad illustrare alla stampa i motivi della scelta è stato Giuseppe Benelli,
presidente della Fondazione “A life for Faith”, che assegna il Premio. Ascoltiamo
al microfono di Roberta Gisotti:
R. – Lampedusa
rappresenta in questo momento un simbolo di una vita per la fede; un’isola che si
trova per motivi geografici a dover affrontare un’emergenza particolarmente grave.
E quindi l’attestato di questo Premio va dato a tutta la comunità. Nello spirito di
Giuseppe De Carli questa nostra Fondazione vuole dimostrare una fede operativa, una
fede laica, una fede che si apre alla conoscenza della propria identità, nel rispetto
delle altre identità. Allora, ci siamo chiesti: chi meglio del sindaco di Lampedusa,
del rappresentante di questa comunità, merita questo attestato?
D. – Al Premio
sappiamo che è associata una borsa di studio...
R. – De Carli aveva pensato
ad un premio religioso particolare, ma l’aveva pensato in senso grande. Allora noi,
interpretando il suo desiderio, assegniamo una borsa di studio di 20 mila euro, che
la comunità di Lampedusa potrà spendere, puntando su un giovane - che sceglierà lei
- su un ragazzo meritevole, che abbia voglia di studiare e di fare.
D. – Lei
ha sottolineato una fede operativa, laica e che guarda ai giovani, in tempi in cui
si sottolinea che abbiamo tolto il futuro a questa nostra gioventù...
R. –
Sì, purtroppo sì. Guardiamo al mondo dei giovani, proprio perché questo momento storico
è veramente preoccupante. Puntare con questa nostra Fondazione al mondo giovanile
significa consentire a dei giovani di entrare nel mondo del lavoro e, soprattutto,
di guardare con più ottimismo al futuro. Lo dico perché Giuseppe De Carli, nella sua
vita, sia come studente liceale, poi come studente di Filosofia e di Scienze Politiche
e poi soprattutto di studi teologici nella sua maturità, concepiva la cultura come
trasmissione di valori. E allora la Fondazione, con questa iniziativa, vuole valorizzare
le capacità dei giovani.