2013-12-14 11:55:18

Protesta dei "forconi", mons. Nosiglia: da non sottovalutare, politica sia vicina alla gente


Prosegue la protesta dei cosiddetti “forconi” in Italia. Mercoledì prossimo si terrà a Roma una grande manifestazione, con un presidio ad oltranza, ma non ci sarà alcun corteo per evitare infiltrazioni che non appartengono al movimento. L'obiettivo – affermano i promotori - è dimostrare al governo e agli italiani che si vuole arrivare a “soluzioni in modo corretto" isolando i violenti. Sul clima di crescente tensione e disagio sociale nel Paese, Luca Collodi ha sentito l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia:RealAudioMP3

R. – Quando si esasperano i contrasti, quando i problemi non si risolvono, si tramandano e si tramandano, l’esasperazione aumenta, anche perché la crisi è forte. Allora le recriminazioni vengono, vengono spontanee e adesso sono esplose. Però bisogna che ogni protesta, pur legittima, tenga conto di quelli che sono i principi della legalità, i diritti di ogni cittadino ad usufruire dei servizi pubblici, a svolgere il proprio lavoro senza intimidazioni e senza pressioni indebite, che alla fine poi si ritorcono contro chi li compie.

D. – C’è la sensazione, mons. Nosiglia, che il sistema-Paese stia vivendo un momento difficile e che la politica non rappresenti più il Paese reale…

R. – Certamente c’è uno stacco notevole, però direi sul piano della politica nazionale, perché sul piano degli enti locali - ed io ho a che fare con tanti enti locali - mi sembra che ci sia molta più vicinanza con la gente. Invece a livello più alto, l’esempio non è certo di questo genere! A me sembra che quello di cui il nostro sistema-Paese ha bisogno è che i singoli comparti dialoghino e trovino il modo di pensare ad un sistema integrato e non è un fatto di mercato: c’è anche il lavoro, c’è dentro anche l’attenzione a tutte quelle realtà che sono parti integranti dell’opera produttiva del nostro Paese, che sono poi le piccole aziende, i commercianti e le realtà di base. Vedo che ciascuno fa un po’ “il si salvi chi può!”. Con questa espressione non si costruisce niente!

D. – Lei pensa che questo movimento dei forconi o questa protesta, così generalizzata, di gente che non ha rappresentanza sociale o partitica sia un fenomeno da non sottovalutare?

R. - Certamente! E’ un fenomeno da non sottovalutare, perché sappiamo bene che si parte sempre così e poi non si sa dove si arriva. Tocca soprattutto alla politica fare la sua parte, ma poi tocca a tutti, anche la Chiesa deve fare la sua parte per dare il proprio contributo. Io, come vescovo, cerco di stare vicino e di aiutare chi soffre, chi è in difficoltà, anche di pregare, perché anche questo è importante, affinché il Signore ispiri scelte di riconciliazione, di pacificazione. Attivare un dialogo sempre più diretto e concreto con le persone, anche con queste persone, io credo sia importante. I problemi di fondo vanno poi affrontati con concretezza e bisogna che le persone si sentano rappresentate, al di là poi della rappresentanza politica, e vedano che i problemi che pongono vengono presi in considerazione e si cerca di risolverli.







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