Petizione online per sostenere famiglia e libertà di educazione
Una petizione online per sostenere la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo
e una donna e difendere il diritto dei genitori ad educare i propri figli in conformità
alle loro convinzioni morali e religiose. L’iniziativa è promossa da “Giuristi per
la Vita” e sostenuta dal movimento “Manif pour Tous” Italia. E’ possibile aderire
sul sito www.giuristiperlavita.org. Al microfono di Paolo Ondarza il presidente
dell’associazione, avvocato Gianfranco Amato:
R. – La situazione
è tale per cui ci si vede costretti a ricordare - e in questo senso anche a fare un
appello – una cosa ovvia e naturale come il fatto che una famiglia sia fondata sul
matrimonio tra un uomo e una donna. È talmente ovvio, che i nostri costituenti non
avvertirono l’esigenza di specificarlo, quando formularono l’Articolo 29 della Costituzione.
Questo appello serve per due cose: primo, per ricordare che la famiglia è il nucleo
naturale fondamentale della società, così come riconosciuto anche dal’Articolo 16
della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo; secondo, il fatto che i genitori
hanno il diritto di educare i propri figli in conformità alle proprie convinzioni
morali e religiose.
D. - Questo è il secondo aspetto: il diritto all’educazione.
Un tema di strettissima attualità …
R. – Certo! Intanto bisogna dire che anche
da questo punto di vista la Dichiarazione dei diritti fondamentali dell’uomo – l’Articolo
26 – dice testualmente che i genitori hanno diritto di priorità nella scelta di educazione
da impartire ai loro figli.
D. – Prima ancora dello Stato …
R. – Prima
ancora dello Stato, deve essere garantita ai genitori non solo la possibilità di scegliere
liberamente le scuole da far frequentare ai propri figli, ma anche che queste scuole
siano in armonia con le proprie convinzioni morali e religiose, con particolare riguardo
all’educazione sessuale; questo è un tema di drammatica attualità. C’è questo tentativo
in atto, purtroppo anche in Italia, di espropriare la funzione delicatissima di educazione
che spetta ai genitori e attribuirla al pubblico, alla scuola; e questo ripeto, è
in contrasto con la Dichiarazione fondamentale dei diritti dell’uomo. Ricordo anche
il documento dell’Organizzazione mondiale della sanità - noto come standard di educazione
sessuale in Europa - che è devastante da questo punto di vista: è molto pervasivo,
invasivo fin dalla tenerissima età; si parla di educazione a fasce: la prima fascia
è dai zero a quattro anni!
D. - Ma oggi in Italia c’è un rischio concreto in
questo senso, di un’educazione che sfugga al controllo dei genitori?
R. - Il
cosiddetto “documento Fornero” dell’Unar è certamente qualcosa da osservare con molta
vigilanza …
D. - Come si può aderire alla vostra petizione online?
R.
- È sufficiente visitare il nostro sito www.giuristiperlavita.org e aderire.
D.
- Cosa ne sarà di tutte queste adesioni?
R. - Dunque, l’appello è formalmente
inoltrato al presidente della Repubblica, al presidente del Senato, al presidente
della Camera, nonché ai presidenti di tutte le Regioni. Certamente, è un atto simbolico,
non ha un valore vincolante dal punto di vista giuridico, non ha effetti giuridici,
ma riteniamo che rispecchi il sentimento del popolo. E i politici, soprattutto coloro
che hanno responsabilità a livello istituzionale, non possono non ascoltare il popolo.
Abbiamo ricevuto centinaia di mail di semplici cittadini che ringraziavano per questa
iniziativa e dichiaravano con convinzione di aver aderito. Questo significa che il
popolo ha questo sentimento; questa è un’idea che è ancora radicata. L’idea opposta
è un’idea elitaria, che nasce da una posizione ideologica, ma non corrisponde al vero
sentimento del popolo italiano.
D. - Citava le lettere … Ma, a livello di adesioni
qual è la situazione oggi?
R. - Considerando che questo appello è stato diffuso
da vari movimenti come “Manif pour Tous” italiana, siamo intorno alle 12-13 mila firme;
ma, teniamo conto che la petizione è partita pochi giorni fa …
D. - E avete
un obbiettivo?
R. - A livello quantitativo no, però vediamo; l’iniziativa potrebbe
riservare grandi sorprese.