2013-12-14 15:40:14

Petizione online per sostenere famiglia e libertà di educazione


Una petizione online per sostenere la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna e difendere il diritto dei genitori ad educare i propri figli in conformità alle loro convinzioni morali e religiose. L’iniziativa è promossa da “Giuristi per la Vita” e sostenuta dal movimento “Manif pour Tous” Italia. E’ possibile aderire sul sito www.giuristiperlavita.org. Al microfono di Paolo Ondarza il presidente dell’associazione, avvocato Gianfranco Amato:RealAudioMP3

R. – La situazione è tale per cui ci si vede costretti a ricordare - e in questo senso anche a fare un appello – una cosa ovvia e naturale come il fatto che una famiglia sia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna. È talmente ovvio, che i nostri costituenti non avvertirono l’esigenza di specificarlo, quando formularono l’Articolo 29 della Costituzione. Questo appello serve per due cose: primo, per ricordare che la famiglia è il nucleo naturale fondamentale della società, così come riconosciuto anche dal’Articolo 16 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo; secondo, il fatto che i genitori hanno il diritto di educare i propri figli in conformità alle proprie convinzioni morali e religiose.

D. - Questo è il secondo aspetto: il diritto all’educazione. Un tema di strettissima attualità …

R. – Certo! Intanto bisogna dire che anche da questo punto di vista la Dichiarazione dei diritti fondamentali dell’uomo – l’Articolo 26 – dice testualmente che i genitori hanno diritto di priorità nella scelta di educazione da impartire ai loro figli.

D. – Prima ancora dello Stato …

R. – Prima ancora dello Stato, deve essere garantita ai genitori non solo la possibilità di scegliere liberamente le scuole da far frequentare ai propri figli, ma anche che queste scuole siano in armonia con le proprie convinzioni morali e religiose, con particolare riguardo all’educazione sessuale; questo è un tema di drammatica attualità. C’è questo tentativo in atto, purtroppo anche in Italia, di espropriare la funzione delicatissima di educazione che spetta ai genitori e attribuirla al pubblico, alla scuola; e questo ripeto, è in contrasto con la Dichiarazione fondamentale dei diritti dell’uomo. Ricordo anche il documento dell’Organizzazione mondiale della sanità - noto come standard di educazione sessuale in Europa - che è devastante da questo punto di vista: è molto pervasivo, invasivo fin dalla tenerissima età; si parla di educazione a fasce: la prima fascia è dai zero a quattro anni!

D. - Ma oggi in Italia c’è un rischio concreto in questo senso, di un’educazione che sfugga al controllo dei genitori?

R. - Il cosiddetto “documento Fornero” dell’Unar è certamente qualcosa da osservare con molta vigilanza …

D. - Come si può aderire alla vostra petizione online?

R. - È sufficiente visitare il nostro sito www.giuristiperlavita.org e aderire.

D. - Cosa ne sarà di tutte queste adesioni?

R. - Dunque, l’appello è formalmente inoltrato al presidente della Repubblica, al presidente del Senato, al presidente della Camera, nonché ai presidenti di tutte le Regioni. Certamente, è un atto simbolico, non ha un valore vincolante dal punto di vista giuridico, non ha effetti giuridici, ma riteniamo che rispecchi il sentimento del popolo. E i politici, soprattutto coloro che hanno responsabilità a livello istituzionale, non possono non ascoltare il popolo. Abbiamo ricevuto centinaia di mail di semplici cittadini che ringraziavano per questa iniziativa e dichiaravano con convinzione di aver aderito. Questo significa che il popolo ha questo sentimento; questa è un’idea che è ancora radicata. L’idea opposta è un’idea elitaria, che nasce da una posizione ideologica, ma non corrisponde al vero sentimento del popolo italiano.

D. - Citava le lettere … Ma, a livello di adesioni qual è la situazione oggi?

R. - Considerando che questo appello è stato diffuso da vari movimenti come “Manif pour Tous” italiana, siamo intorno alle 12-13 mila firme; ma, teniamo conto che la petizione è partita pochi giorni fa …

D. - E avete un obbiettivo?

R. - A livello quantitativo no, però vediamo; l’iniziativa potrebbe riservare grandi sorprese.







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