2013-12-14 08:14:59

Il commento di don Ezechiele Pasotti al Vangelo della Domenica


Nella terza Domenica di Avvento, la liturgia ci propone il Vangelo in cui Giovanni Battista, che si trova in carcere, manda i suoi discepoli a chiedere a Gesù se sia lui il Messia. Gesù risponde:

«Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».

Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Roma: RealAudioMP3

Giovanni Battista è stato messo in carcere per aver detto la verità al tetrarca Erode: “Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello!” (cf Mt 14,3-4). E’ ormai lontano il giorno in cui ha visto lo Spirito scendere su Gesù e lo ha indicato alle folle come colui che Israele aspettava e forse sente vicina la morte… Allora manda alcuni dei suoi discepoli a chiedere: “Sei tu colui che deve venire?”. È una domanda cruciale anche per noi oggi. Stiamo vivendo il tempo di Avvento, l’attesa del Signore, ma è davvero Lui che stiamo aspettando? O cosa stiamo aspettando realmente nella nostra vita? Gesù indica i segni della sua missione: i ciechi vedono, gli zoppi camminano, i morti risuscitano… e “beato chi non si scandalizza di me”, cioè della mia croce, del mio dare la vita per gli ultimi, per i peccatori. E’ quello che Dio ha fatto con Israele quando arriva al Sinai, venendo dall’Egitto, con tutte le ferite della schiavitù, è un popolo reso “brutto” dall’idolatria e dal peccato. Ma Dio lo prepara per l’alleanza del Sinai facendolo bello, curandolo da tutte le sue infermità, perdonando tutti i suoi peccati. E, fatto nuovo, riceverà il dono sponsale della Torah, della Legge. L’avvento annuncia la venuta dello “Sposo”. Egli viene a prendere per sé la sua “Sposa”, il suo popolo: la comunità cristiana. Giovanni, il messaggero del Signore, “l’amico dello Sposo”, è qui in mezzo a noi per preparare la sposa e farla bella per l’incontro nuziale. Ma la sposa non può essere “canna sbattuta” da ogni vento di ideologia, non può addormentarsi nelle comodità… Si rivesta della bellezza della profezia, della bellezza di Dio e gli vada incontro.







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