2013-12-13 08:29:16

Svizzera. Appello Caritas: maggiori tutele per i minori richiedenti asilo


Nella politica d’asilo, la Svizzera non rispetta i diritti fondamentali dell’infanzia: è la denuncia della Caritas elvetica contenuta in una dichiarazione pubblicata questo giovedì. Nel documento, si sottolinea che « quando arrivano nel Paese, i minori richiedenti asilo non trovano né sistemazioni adatte, né cure appropriate, né aiuto per l’educazione ». Di qui, la richiesta di maggiori tutele per i giovani, tanto più che « ratificando, nel 1997, la Convenzione delle Nazioni Unite relativa ai diritti dell’infanzia, la Svizzera si è impegnata a prendersi cura dei minori in tutti gli ambiti statali ». Un impegno che – denuncia ancora l’organizzazione caritativa – il Paese non rispetta, in quanto diritti fondamentali dei bambini, come quello all’educazione o ad una qualità di vita appropriata, non sono garantiti. « I minori che arrivano in Svizzera – continua la nota – sono spesso traumatizzati dai pericoli che hanno corso nel loro viaggio ». Tuttavia, una volta giunti nel Paese elvetico, rimangono « in una situazione di incertezza, a volte per diversi anni. E per di pù, quando raggiungono la maggiore età, vengono rimpatriati ». Di qui, l’appello della Caritas affinché la politica nazionale relativa al diritto di asilo si conformi rapidamente alla Convenzione Onu, anche grazie ad alcune soluzioni pratiche, come « la reintroduzione della consegna delle richieste d’asilo presso le Ambasciate, così da permettere ai minori una sistemazione più rapida presso le famiglie d’accoglienza ed una scolarizzazione pressoché immediata ». Allo stesso tempo, la Caritas insiste affinché i bambini e gli adolescenti richiedenti asilo non siano tenuti in detenzione in vista del loro rimpatrio, non divengano oggetto di « misure costrittive », ma sia « ascoltati » e tutelati, con « la garanzia del permesso di soggiorno », dopo un determinato periodo. (I.P.)







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