Il Papa: i cristiani allergici ai predicatori criticano sempre, ma sono chiusi allo
Spirito
I cristiani allergici ai predicatori hanno sempre qualcosa da criticare, ma in realtà
hanno paura di aprire la porta allo Spirito Santo e diventano tristi: lo ha affermato
il Papa nella Messa presieduta a Santa Marta nel secondo venerdì dell'Avvento. Il
servizio di Sergio Centofanti:
Nel Vangelo
del giorno, Gesù paragona la generazione del suo tempo a quei bambini sempre scontenti
“che non sanno giocare con felicità, che sempre rifiutano l’invito degli altri: se
suonano, non ballano; se cantano un canto di lamento, non piangono … nessuna cosa
gli va bene”. Papa Francesco spiega che quella gente “non era aperta alla Parola di
Dio”. Il loro rifiuto “non è al messaggio, è al messaggero”. Rifiutano Giovanni Battista,
che “non mangia e non beve” ma dicono che “è un indemoniato!”. Rifiutano Gesù, perché
dicono che “è un mangione, un beone, amico di pubblicani e peccatori”. Hanno sempre
un motivo per criticare il predicatore:
“E loro, la gente di quel tempo,
preferivano rifugiarsi in una religione più elaborata: nei precetti morali, come quel
gruppo di farisei; nel compromesso politico, come i sadducei; nella rivoluzione sociale,
come gli zeloti; nella spiritualità gnostica, come gli esseni. Erano con il loro sistema
ben pulito, ben fatto. Ma il predicatore, no. Anche Gesù fa fare loro memoria: ‘I
vostri padri hanno fatto lo stesso con i profeti’. Il popolo di Dio ha una certa allergia
per i predicatori della Parola: i profeti, li ha perseguitati, li ha uccisi”.
Queste
persone, dunque, – prosegue il Papa – dicono di accettare la verità della rivelazione,
“ma il predicatore, la predicazione, no. Preferiscono una vita ingabbiata nei loro
precetti, nei loro compromessi, nei loro piani rivoluzionari o nella loro spiritualità”
disincarnata. Sono quei cristiani sempre scontenti di quello che dicono i predicatori:
“Questi cristiani che sono chiusi, che sono ingabbiati, questi cristiani
tristi … non sono liberi. Perché? Perché hanno paura della libertà dello Spirito Santo,
che viene tramite la predicazione. E questo è lo scandalo della predicazione, del
quale parlava San Paolo: lo scandalo della predicazione che finisce nello scandalo
della Croce. Scandalizza che Dio ci parli tramite uomini con limiti, uomini peccatori:
scandalizza! E scandalizza di più che Dio ci parli e ci salvi tramite un uomo che
dice che è il Figlio di Dio ma finisce come un criminale. Quello scandalizza”.
“Questi
cristiani tristi – afferma il Papa - non credono nello Spirito Santo, non credono
in quella libertà che viene dalla predicazione, che ti ammonisce, ti insegna, ti schiaffeggia,
pure; ma è proprio la libertà che fa crescere la Chiesa”:
“Vedendo questi
bambini che hanno paura di ballare, di piangere, paura di tutto, che chiedono sicurezza
in tutto, penso a questi cristiani tristi che sempre criticano i predicatori della
Verità, perché hanno paura di aprire la porta allo Spirito Santo. Preghiamo per loro,
e preghiamo anche per noi, che non diventiamo cristiani tristi, tagliando allo Spirito
Santo la libertà di venire a noi tramite lo scandalo della predicazione”.