2013-12-12 08:49:48

Ucraina: appello al dialogo dell'arcivescovo di Kiev Shevchuk


“La Chiesa è con il suo popolo” perché è “la sua anima più profonda” e come tale partecipa e condivide ai momenti più importanti e decisivi della sua storia. La Chiesa scende in campo come “forza orante dello Spirito”, come presenza di mediazione, ripetendo le parole di Papa Francesco: “Dialogo, dialogo, dialogo”. Spiega così l'arcivescovo maggiore di Kiev e capo della Chiesa greco-cattolica ucraina Sviatoslav Shevchuk, la decisione di mettersi al fianco dei manifestanti. “Stiamo vivendo in un momento di buio”, dice in un’intervista all'agenzia Sir, ricordando come le Chiese in Ucraina - cattoliche, ortodosse e protestanti ma anche musulmani ed ebrei - hanno lanciato un appello comune. “Innanzitutto - aggiunge il leader della Chiesa greco-cattolica - per ribadire il rifiuto di ogni tipo di violenza e chiedere al governo di astenersi dalla violenza e porsi in ascolto. Perché l’unica alternativa alla violenza è il dialogo. Noi abbiamo ricordato il famoso discorso di Papa Francesco ai politici brasiliani, ‘dialogo, dialogo, dialogo’. Siamo e vogliamo essere promotori di un dialogo. E chiediamo l’apertura di un tavolo di discussione nazionale perché insieme tutte le forze del Paese possano decidere il futuro dell’Ucraina. Un tavolo che diventi piazza dialogante dove prendere tutti insieme decisioni comuni. E poi le Chiese pregano perché siamo convinti che il Signore è colui che ha nelle sue mani il destino di tutti i popoli e quindi anche quello di questo Paese”. (R.P.)







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