Thailandia: incontro tra il leader della protesta e i militari
Per la Thailandia, giornata segnata dall'attesa per l'incontro chiesto dai leader
della protesta ai vertici militari. Un momento importante per capire se il percorso
individuato dagli anti-governativi verso un nuovo potere politico entro aprile potrà
concretizzarsi. Intanto si registrano 4 morti e 12 feriti per un attentato degli autonomisti
nella provincia di Pattani. Sulla crisi politica, il servizio è di Stefano Vecchia:
Data dalla stampa
per accolta, poi negata e infine possibile, in un incrocio di comunicati tra anti-governativi
e strutture militari, la richiesta di un incontro dei leader della protesta con i
vertici delle forze armate non c'è ancora stata. Un'iniziativa non di poco conto per
il significato simbolico, prima ancora che per i suoi risultati. A dimostrazione che
gli uomini in divisa restano ago della bilancia della vita pubblica in Thailandia,
ma anche che le forze armate sono reticenti a un intervento che le costringerebbe
inevitabilmente a schierarsi con uno dei due contendenti politici. Da un lato il governo
provvisorio verso il voto del 2 febbraio, assediato per la sua gestione da parte della
famiglia Shinawatra, la conduzione dell'economia e la scarsa volontà di dialogo politico;
dall'altro una protesta multicolore, vasta e per molti aspetti innovativa, che oggi
ha diffuso una propria agenda verso un nuovo sistema di governo. Obiettivi più immediati
le dimissioni dell'esecutivo e la sensibilizzazione della popolazione sulla non incostituzionalità
delle azioni future. La prossima settimana sarà invece dedicata a convincere i responsabili
delle funzioni e degli uffici pubblici a rispondere soltanto al Comitato popolare
per la riforma democratica, formato dai leader della protesta, ad annunciare una costituzione
ad interim, a tracciare il volto di un Consiglio del popolo che disegni entro marzo
una nuova costituzione e formi un nuovo governo. Tra marzo e aprile, il referendum
sulla costituzione e, infine, entro aprile, nuove elezioni generali. Ovviamente una
road-map aperta a ogni possibile sviluppo della protesta, che al momento mantiene
attivi due presidi con migliaia di manifestanti. Questa mattina, decine di giovani
dei movimenti studenteschi hanno scavalcato le cancellate del Palazzo del Governo
e rimosso gli sbarramenti di filo spinato, mentre altri si sono ammassati attorno
ad alcuni ingressi. Un'azione ancora in corso, con massicce forze di polizia all'interno,
che ha rialzato nuovamente la tensione.