2013-12-12 08:14:37

Thailandia: incontro tra il leader della protesta e i militari


Per la Thailandia, giornata segnata dall'attesa per l'incontro chiesto dai leader della protesta ai vertici militari. Un momento importante per capire se il percorso individuato dagli anti-governativi verso un nuovo potere politico entro aprile potrà concretizzarsi. Intanto si registrano 4 morti e 12 feriti per un attentato degli autonomisti nella provincia di Pattani. Sulla crisi politica, il servizio è di Stefano Vecchia:RealAudioMP3

Data dalla stampa per accolta, poi negata e infine possibile, in un incrocio di comunicati tra anti-governativi e strutture militari, la richiesta di un incontro dei leader della protesta con i vertici delle forze armate non c'è ancora stata. Un'iniziativa non di poco conto per il significato simbolico, prima ancora che per i suoi risultati. A dimostrazione che gli uomini in divisa restano ago della bilancia della vita pubblica in Thailandia, ma anche che le forze armate sono reticenti a un intervento che le costringerebbe inevitabilmente a schierarsi con uno dei due contendenti politici. Da un lato il governo provvisorio verso il voto del 2 febbraio, assediato per la sua gestione da parte della famiglia Shinawatra, la conduzione dell'economia e la scarsa volontà di dialogo politico; dall'altro una protesta multicolore, vasta e per molti aspetti innovativa, che oggi ha diffuso una propria agenda verso un nuovo sistema di governo. Obiettivi più immediati le dimissioni dell'esecutivo e la sensibilizzazione della popolazione sulla non incostituzionalità delle azioni future. La prossima settimana sarà invece dedicata a convincere i responsabili delle funzioni e degli uffici pubblici a rispondere soltanto al Comitato popolare per la riforma democratica, formato dai leader della protesta, ad annunciare una costituzione ad interim, a tracciare il volto di un Consiglio del popolo che disegni entro marzo una nuova costituzione e formi un nuovo governo. Tra marzo e aprile, il referendum sulla costituzione e, infine, entro aprile, nuove elezioni generali. Ovviamente una road-map aperta a ogni possibile sviluppo della protesta, che al momento mantiene attivi due presidi con migliaia di manifestanti. Questa mattina, decine di giovani dei movimenti studenteschi hanno scavalcato le cancellate del Palazzo del Governo e rimosso gli sbarramenti di filo spinato, mentre altri si sono ammassati attorno ad alcuni ingressi. Un'azione ancora in corso, con massicce forze di polizia all'interno, che ha rialzato nuovamente la tensione.

Ultimo aggiornamento: 13 dicembre







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