Presentazione del Messaggio per la pace. Mons. Toso: fraternità, sfida per la politica
e il bene comune
Ieri mattina in Sala stampa vaticana la presentazione del Messaggio del Papa per la
Giornata mondiale della pace. Tra i temi toccati la pace in Siria, le tensioni in
Ucraina e il sovraffollamento carcerario. La conferenza è stata seguita per noi da
Paolo Ondarza:
“Senza la fraternità
diviene arduo accettare e armonizzare le legittime differenze, vivere il perdono e
la riconciliazione; è difficile sconfiggere la corruzione, l’evasione fiscale egoista,
l’esclusione e l’inequità. La democrazia deve basarsi sulla fraternità. Essa è dunque
un riferimento anche per gli attuali scenari di conflitti e tensioni", ha ricordato
mons. Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace. “Se alla prossima
conferenza di pace di Ginevra sulla Siria a gennaio 2014 le parti parleranno il linguaggio
della fraternità”, ha poi aggiunto, “c’è speranza che si giunga ad una soluzione”:
“La
fraternità ci obbliga, per l’appunto, a renderci conto che il bene, la pienezza umana
degli altri è fondamentale per me. È fondamentale. E quindi anche in tutti i conflitti
di tipo politico se si esaspera il punto di vista particolare e non si considera ciò
che unisce - il basamento su cui appunto c’è questa unità - c’è il rischio di non
realizzare il bene comune”.
La fraternità “consente di superare il divorzio
che spesso si verifica tra classi dirigenti e cittadini rappresentati” chiamati a
concorrere insieme al bene comune, ha proseguito mons. Toso, guardando alle tensioni
in atto in Ucraina tra governo e dimostranti filoeuropeisti:
“Il principio
della fraternità, come principio architettonico di vita sociale, dovrebbe fare scoprire
il principio dell’autodeterminazione. Ogni popolo ha il diritto all’autodeterminazione
e come deve essere realizzato questo principio di autodeterminazione? Attraverso la
violenza? Piuttosto attraverso un referendum. Quelli che scendono in piazza avranno
le forze, le capacità di proporre un referendum in modo che si possa realizzare un’autodeterminazione”?
“All’origine di tante povertà di tipo materiale sta una povertà relazionale”,
ha detto ancora mons. Toso, evidenziando l’imprescindibile ruolo della famiglia, cellula
della società, sorgente di fraternità. Politiche efficaci, ad esempio, per quanto
riguarda le carceri devono ispirarsi alla fraternità:
“Le carceri sono un
luogo di convivenza, non solo di affollamento. Allora, la fraternità non avrebbe nulla
da dire circa l’organizzazione della vita nelle carceri”?
Ma per trovare
compimento l’anelito umano alla fraternità deve fondarsi in Cristo. Privata del riferimento
alla trascendenza, infatti, essa non riesce a sussistere perché siamo fratelli in
quanto figli di uno stesso Dio:
“L’essere responsabili gli uni degli altri
diventa più concreto se siamo responsabili dell’altro come un fratello, come uno che
appartiene alla stessa umanità, come uno che – appunto – è da custodire e custodendolo,
cresco io stesso”.
“La fraternità è una qualità umana essenziale, ma non
automatica” evidenzia nel suo intervento il presidente del Pontificio Consiglio Giustizia
e Pace, cardinale Peter Turkson, che - assente perché ancora non rientrato dal Sudafrica
per le commemorazioni per Mandela - cita Benedetto XVI: “La globalizzazione ci rende
vicini: ma non fratelli”. Il primo crimine – ricorda - fu il fratricidio di Caino
contro Abele. Ogni soppressione di una vita innocente - aborto, assassinio, eutanasia,
riduzione alla fame o guerra è, di fatto, fratricidio. Il porporato indica in Mandela
un esempio che con la sua leadership ha facilitato la conversione dei cuori allontanandoli
dal fratricidio. Poi il pensiero va al Natale ormai vicino, tempo di doni agli amici.
Il card. Turkson ricorda la frase del Vangelo: “Se presenti la tua offerta sull'altare
e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono
e va prima a riconciliarti”. Oggi – ha concluso - i poveri e gli emarginati hanno
“qualcosa contro di noi”: abbiamo mancato di rispettarli come fratelli e sorelle.