India. Karnataka: a Natale torna la persecuzione dei fondamentalisti indù
Due cristiane dello Stato indiano del Karnataka sono state arrestate per aver distribuito
opuscoli religiosi. Il fatto è avvenuto nel villaggio di Nitte (distretto di Udupi),
dopo che una folla di attivisti del Bajrang Dal (gruppo estremista indù) ha denunciato
le donne, accusandole di praticare "conversioni forzate". Secondo Sajan George, presidente
del Global Council of Indian Christians (Gcic), quanto accaduto "è vergognoso e rientra
in uno schema consolidato delle forze nazionaliste: colpire in modo più intenso i
cristiani sotto Natale". Secondo fonti del Gcic, il gruppo di militanti del Bajrang
Dal avrebbe circondato la stazione di polizia di Kumbalpady, dove erano in custodia
le donne. Gli agenti hanno tentato di disperdere la folla, ma alcuni leader locali
dell'organizzazione e del Vishwa Hindu Parishad (Vhp, un altro gruppo fondamentalista
indù) hanno minacciato di inscenare una protesta di massa se le forze dell'ordine
non avessero fatto qualcosa contro "chi pratica conversioni e attività anti-indù".
"Queste donne stavano solo distribuendo opuscoli - sottolinea Sajan George all'agenzia
AsiaNews -, cosa c'è di male? I seguaci dei santoni indù diffondono centinaia di libretti
simili, perché non si chiede l'arresto anche per loro? Con il Natale ormai alle porte,
chiediamo di garantire sicurezza alla minoranza cristiana, affinché possa celebrare
la nascita di Gesù Cristo". In passato, si sono registrati diversi casi di attacchi
contro la minoranza cristiana nel periodo dell'Avvento. In Orissa, il primo grande
attacco contro la comunità è avvenuto proprio la Vigilia di Natale del 2007, in seguito
una presunta aggressione contro lo swami indù Laxamananda Saraswati. Ancora più drammatico
il Natale del 2008, trascorso nei campi profughi a causa del pogrom anticristiano
lanciato dai fondamentalisti indù nell'agosto di quell'anno. (R.P.)