Il premier Enrico Letta è intervenuto al Senato durante il voto, in serata, sulla
fiducia al governo. Prima, con 379 sì, 212 no e due astenuti la Camera ha confermato
la fiducia all’esecutivo approvando la risoluzione di maggioranza, dopo l’uscita di
Forza Italia e quindi la fiducia anche al Senato. Nel suo discorso sia alla Camera
sia al Senato, Letta ha parlato di un nuovo inizio. A votare contro a Montecitorio,
Forza Italia, Movimento Cinque Stelle e Sel.Il servizio di Debora Donnini:
Come richiesto
dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Letta si presenta al Parlamento
dopo l’uscita di Forza Italia dalla maggioranza. A Montecitorio con un intervento
dettagliato, Letta propone un patto di governo per il 2014. Quattro le riforme fondamentali:
riduzione del numero di parlamentari, abolizione delle province, fine del bicameralismo
perfetto, una riforma del titolo V della Costituzione. Critiche vengono poi rivolte
a Grillo: "le istituzioni - afferma Letta - esigono sempre rispetto", non "parole
illegittime” che "incitano all'insubordinazione delle forze dell'ordine". Il premier
non dimentica la riforma della legge elettorale: si deve andare verso un “meccanismo
maggioritario” con un legame fra eletti ed elettori. Annunciate diverse misure economiche
da mettere in atto. Letta promette una riforma degli ammortizzatori sociali che metta
al centro il lavoratore e non più il posto di lavoro e conferma che le risorse recuperate
con la revisione della spesa e con le misure per il ritorno dei capitali dall'estero
saranno raccolte in un fondo per l'abbattimento del costo del lavoro. Nell’intervento
al Senato, chiarisce che i diciotto mesi di tempo per avere una ''democrazia più forte”
prendono il via dalla fiducia ottenuta dal governo lo scorso aprile. La legge elettorale
è stato uno dei punti fondamentali del discorso di Letta. L'opinine del costituzionalista
dell’Università Cattolica di Milano, Enzo Balboni: R. - Devono essere
congiunti e coniugati insieme rappresentatività, il che vuole dire una certa quota
di proporzionale deve esserci, e governabilità, il che deve consentire di avere la
possibilità di sapere chi governerà alla fine della giornata elettorale. Il mix è
lasciato un po’ alle situazioni: in Europa, abbiamo sia prevalenze di maggioritario,
sia una presenza forte di proporzionale, come in Germania. Quindi, questa è una tipica
scelta politica di fronte alla quale solo gli elettori sono sovrani. D. - Letta
ha parlato di 18 mesi per fare le riforme istituzionali. Secondo lei, è un tempo congruo? R.
- Con una battuta posso dire che si è allungato la vita di altri sei mesi: nel senso
che il primo periodo, quello che avrebbe dovuto utilizzare di questa corsia preferenziale
con l'articolo 138 - riguardante la revisione della Costituzione - accorciato è caduto
proprio in questi giorni per il fatto che è cambiata la maggioranza. I 18 mesi sono
necessari, perché adesso la modifica della Costituzione, bicameralismo non più perfetto
e paritario - e altre cose, come la diminuzione del numero dei parlamentari - dovranno
essere fatte con la procedura ordinaria, cioè con il 138 ancora vigente, e il tempo
ragionevolmente minimo perché ciò accada va dai 12 ai 18 mesi. Quindi, il suo disegno
è quello. D. - Però, Letta non ha parlato di monocameralismo: lei, in qualche modo,
è sorpreso? Insomma c’è chi spinge affinché l’Italia sia abbia una forma di bicameralismo
perfetto? R. - No, no! Dunque il monocameralismo è inconcepibile, anche quando
Renzi - il nuovo segretario del Partito Democratico - dice: “Eliminare il Senato!”
dice una cosa proprio per il basso volgo, perché il Senato non lo puoi eliminare.
In tutto il mondo c’è un sistema bicamerale. Non c’è un sistema in cui la seconda
Camera abbia gli stessi identici poteri e procedimenti della prima. Quindi, bisognerà
intervenire a modificare le competenze, le attribuzioni, il modo di elezione o il
modo di scelta della seconda camera, delle regioni e delle autonomie, ma questa ci
deve essere. E credo che nemmeno Renzi abbia in mente di cancellarla. Ultimo
aggiornamento: 12 dicembre