2013-12-11 13:04:26

Isole Fiji. Mons. Chong: vogliamo il rispetto della libertà religiosa e non uno Stato cristiano


Assicura che non ci sarà nessuna ingerenza da parte della Chiesa nell’attività dello Stato, ma chiede libertà di espressione. L’arcivescovo di Suva, mons. Peter Loy Chong, interviene nel dibattito sulla Carta costituzionale, adottata dalle Fiji nel settembre 2013, e sottolinea la necessità che venga rispettata la libertà religiosa. “Non abbiamo mai detto di volere uno Stato cristiano – ha dichiarato all’agenzia Fides -. Tuttavia siamo preoccupati se uno Stato laicista vuole ridurre la fede a un fatto individualistico”. L’arcivescovo spiega che la visione della Chiesa è quella di “uno Stato laico che sia rispettoso delle fedi religiose presenti nella società”. Al centro dell’attenzione è la sezione 22 della Carta, che stabilisce che “ogni persona ha diritto alla libertà di religione, di coscienza e di credo”, ma separa lo Stato dalla religione. In pratica, chi detiene cariche pubbliche deve trattare tutte le religioni allo stesso modo, ma “i preti e i vescovi non sono autorizzati a prendere parte attiva alla politica”, ha spiegato mons. Chong. Anche se la Chiesa ha un ruolo profetico da svolgere, indicando principi e orientamenti, “per aiutare i suoi membri e tutti gli uomini di buona volontà a prendere decisioni per il bene comune”. (F.P.)








All the contents on this site are copyrighted ©.