Argentina. La Chiesa: guarire le ferite della popolazione dopo i saccheggi
Finito lo sciopero dei poliziotti, numerose città argentine, in balia di vandali e
saccheggiatori per giorni, restano in ginocchio. Per mettere fine alle proteste della
polizia, le province hanno concesso un aumento di quasi il 50% dello stipendio base
dei poliziotti che ora è di 8.500 pesos mensili (circa 1.350 dollari). Il vescovo
di Concordia, mons. Luis Armando Collazuol, che aveva partecipato ai negoziati fra
il governo ed i rappresentanti della polizia, indica adesso il nuovo compito della
Chiesa: “Andare a guarire le ferite lasciate nella popolazione". La Conferenza episcopale
argentina aveva lanciato un appello ai poliziotti in sciopero in diverse regioni del
Paese, invitandoli a promuovere le loro rivendicazioni salariali “attraverso un dialogo
onesto”. Il presidente della Conferenza episcopale argentina, mons. José Maria Arancedo,
arcivescovo di Santa Fe, ha sottolineato che “lo sciopero della polizia ha creato
situazioni di abbandono all’insicurezza di intere città”. Mons. Collazuol ha anche
spiegato che: “Benché ci sia gente che ha bisogno, i saccheggi non erano per fame,
non rubavano cibo, ma elettrodomestici". È intervenuto anche il vescovo di Jujuy,
mons. Cesar Daniel Fernandez, ascoltato dall’agenzia Fides, che ha riferito che “a
Jujuy ci sono stati anche dei morti a causa dei saccheggi, ma in città sta tornando
lentamente la calma”. (F.P.)