2013-12-10 14:33:39

Vince la vita: il Parlamento Ue respinge la Risoluzione Estrela


Vittoria per la vita al Parlamento europeo. Con sette voti di scarto, martedì è stata respinta la risoluzione sull’aborto e i diritti sessuali e riproduttivi, presentata dalla parlamentare socialista portoghese, Edite Estrela. Nella risoluzione si chiedeva, tra l'altro, l’aborto accessibile a tutti. Si prevedeva inoltre una limitazione dell’obiezione di coscienza. Una “notizia positiva” secondo Gianfranco Amato, presidente di Giuristi per la Vita. L’intervista è di Paolo Ondarza:RealAudioMP3

R. – E’ una buona notizia. Ricordo che questa controversa risoluzione che, tra le altre cose, definiva anche l’aborto come un diritto umano e ha osteggiato la campagna “Uno di noi”, se fosse stata approvata avrebbe determinato degli effetti inquietanti. Tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, tra cui l’Italia, sarebbero stati invitati a garantire fin dall’età più giovane l’aborto, anche senza consenso dei genitori. Avrebbero dovuto garantire la contraccezione, la fecondazione assistita, ci sarebbe stata una sorta di rieducazione degli insegnanti sulla teoria del gender, corsi obbligatori a scuola sull’identità di genere e, cosa anche più pericolosa, si sarebbe chiesto di regolare l’obiezione di coscienza su queste tematiche.

D. – Ma la partita è chiusa?

R. – Questa risoluzione controversa era già stata respinta lo scorso 22 ottobre. Poi, è tornata in Commissione il 26 novembre scorso. Adesso è stata bocciata. Fa parte di un ragionamento complesso, sulla linea del documento della Organizzazione mondiale della sanità sugli standard dell’educazione sessuale in Europa. C’è un disegno preciso, ben orchestrato, che tende a estremizzare la teoria del gender e, soprattutto, è mirato a una sorta di indottrinamento dell’educazione sessuale nei confronti dei giovani, anche nelle scuole.

D. – Chi sosteneva questa risoluzione bolla come “ipocrita e oscurantista” il voto dell’aula...

R. – La stessa eurodeputata Estrela ha usato parole fortissime nei confronti di chi si è opposto alla sua risoluzione. Ha definito chiunque si opponesse a questa risoluzione come “un estremista conservatore di destra, che vuol far tornare i diritti delle donne indietro di 30 anni”. Siamo all’ideologia pura. La ragione non ha più spazio.

D. – Nella risoluzione, si parlava di medici “costretti” a praticare l’obiezione di coscienza nelle cliniche religiose e si chiedevano “servizi di qualità per l’aborto, legali, sicuri e accessibili a tutti”...

R. – Questa è la grande maschera d’ipocrisia, dietro la quale si celano tutti questi interventi. Sull’aborto sicuro a me piace citare un intervento dell’arcivescovo Francis Chullikat, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite. Dopo aver detto che tutto questo ragionamento della teoria del gender è molto riprovevole, ha usato un’espressione: “L’aborto è sempre sicuro solo nel senso che sicuramente uccide il bambino e ferisce profondamente la madre”.

Ultimo aggiornamento: 12 dicembre







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