2013-12-10 14:43:55

"Una sola famiglia, cibo per tutti". Presentata la campagna di Caritas Internationalis


Eliminare la fame entro il 2025. E’ l’obbiettivo che si propone la campagna “Una sola famiglia umana, cibo per tutti” lanciata ieri a Roma in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani da Caritas Internationalis e sostenuta in un videomessaggio dal Papa. I membri dell’organizzazione proporranno ai vari governi di adottare un quadro normativo sul diritto al cibo con l’invito a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla piaga degli sprechi. Al microfono di Paolo Ondarza il segretario generale di Caritas Internationalis Michel Roy:RealAudioMP3

R. – Non si può vivere senza mangiare, senza bere: è un diritto riconosciuto nella Dichiarazione dei diritti umani, 65 anni fa, ma deve essere trasformato in legge nazionale. Un Paese come il Brasile ha deciso di fare una politica che si chiama “Fame Zero” e le cose sono cambiate. Se tutti i Paesi nel mondo avessero una legge nazionale sul diritto al cibo, i governi si sentirebbero maggiormente obbligati a questo. Io vedo che in molti Paesi, in cui la fame è forte, i governi la considerano cosa normale, perché è sempre stato così: no! E’ uno scandalo che la gente mangi solamente una volta al giorno o anche meno. In ogni Paese del mondo, c’è questo problema. Anche qui, in Italia.

D. – A girarsi dall’altra parte non sono solamente i governi e le istituzioni: anche la gente comune. Il Papa ha invitato tutti a dar voce a chi soffre silenziosamente la fame, perché questa voce diventi un ruggito in grado di scuotere il mondo…

R. – E’ facile dire che la fame è colpa dei politici… E’ qualcosa che riguarda noi tutti. Dobbiamo riflettere sui nostri stili di vita. Siamo in solidarietà con i più poveri, o no? Non si possono chiudere gli occhi, al contrario: si deve rispondere a questo problema. La solidarietà è fondamentale, la fraternità – tema della Giornata della Pace del 1° gennaio prossimo – è fondamentale.

Alla base della fame nel Sahel, c’è l’incapacità dei leader politici, denuncia frere Ambroise Tine, segretario esecutivo di Caritas Senegal, al microfono di Paolo Ondarza:RealAudioMP3

R. – Ho sempre detto, e con convinzione, che l’Africa ha bisogno di una leadership tipo quella di Mandela, capace di riconoscere la dignità umana e di combattere perché ogni uomo abbia accesso ai diritti, soprattutto al diritto di vivere degnamente, di avere il cibo necessario, l’acqua, un’educazione, una formazione adeguata.

D. – Il Sahel è ricco, ma la popolazione è stremata dalla povertà…

R. – E’ uno scandalo. Bisogna mettere fine a questo processo di sfruttamento dei popoli in Africa.

D. – Il 30% della popolazione non riesce ad avere due pasti al giorno, ha detto oggi in conferenza stampa, ricordando quanto è difficile sopportare i morsi della fame…

R. - …è difficile sopportare la fame, andare a letto la sera, con i figli, e non avere da mangiare. E' una sofferenza tremenda, terribile. Faccio sempre un appello affinché adottiamo comportamenti sempre più umani, a tutti i livelli: a livello di coloro che governano l’Africa e anche a livello di tutti coloro che hanno un po’ più degli altri.

D. – Gli sprechi del mondo ricco come vengono vissuti da chi è povero e affamato nel Sahel?

R. – Una persona che vive la fame nel Sahel e che vede lo spreco, si chiede: “Ma sono umane, queste persone che sprecano il cibo, mentre io non ho neanche il minimo indispensabile?”.

Ultimo aggiornamento: 11 dicembre







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