La crisi ucraina. Tafferugli a Kiev, ma il presidente Janukovich cerca una via d'uscita
politica
Ancora scontri in Ucraina. Tafferugli tra polizia e militanti del partito ultranazionalista
'Svoboda' davanti al tribunale amministrativo di Kiev. Le violenze sono iniziate quando
la corte ha posticipato a venerdi' l'udienza contro l'arresto di alcuni manifestanti.
In centinaia per tutta la sera hanno protestato davanti al tribunale. Il presidente
Janukovich cerca una via d’uscita diplomatica alla crisi. Giuseppe D’Amato:
“La responsabilità è delle autorità al potere”, così il presidente
Janukovich durante l’incontro con i suoi predecessori post sovietici. “La società
civile – gli ha risposto l’ex leader ucraino Kuchma – si attende un segnale in primo
luogo dal capo dello Stato”. Il primo presidente Kravciuk ha nuovamente condannato
l’uso della forza contro i dimostranti. Janukovich ha promesso un’inchiesta ed ha
reso noto che una delegazione ucraina di altissimo livello sarà domani a Bruxelles.
Proprio l’Ue pare ammorbidire le proprie posizioni. L’eurocommissario Fuele ha dichiarato
che l’Unione è pronta a fornire assistenza finanziaria supplementare, ma questa scelta
non deve essere intesa come una mossa anti-russa. Kiev vorrebbe rinegoziare alcune
parti del Trattato di Associazione con l’Ue, ma, nei giorni scorsi, Bruxelles ha già
detto di “no”. Janukovich, intanto, ha annunciato che la russa Gazprom sarebbe disponibile
a rivedere i contratti di fornitura di gas a Kiev.