Irlanda: nel 2014, al via un servizio di sostegno spirituale per le vittime di
abusi
Si chiama “Towards Peace – Verso la pace” il servizio di sostegno spirituale per le
vittime di abusi che la Chiesa irlandese ha deciso di lanciare nel 2014. L’annuncio
arriva al termine dell’Assemblea generale d’inverno svoltasi a Maynooth. “Towards
Peace – si legge nella nota diffusa a conclusione dei lavori – offrirà un sostegno
spirituale a coloro la cui fede in Dio e nella Chiesa è stata colpita dall’esperienza
di abusi”. I vescovi ricordano che questo nuovo servizio si affiancherà ad altri due
già attivi, ovvero il Direttivo nazionale per la tutela dei minori nella Chiesa Cattolica,
e “Towards Healing – Verso la guarigione”, il servizio di consulenza per le vittime
di abusi ed i loro familiari. In tempo di Avvento, poi, i presuli riflettono sull’importanza
del sacramento della riconciliazione ed esortano “tutti i cattolici ad avvalersi del
dono del perdono di Dio” in preparazione al Natale. La Plenaria si è, inoltre, soffermata
sull’Evangelii Gaudium, l’Esortazione apostolica di Papa Francesco diffusa il 26 novembre
scorso: in particolare, la Chiesa di Dublino evidenzia come tale documento pontificio
“richiami inevitabilmente tutti – vescovi, sacerdoti, religiosi, parrocchie, scuole,
famiglie, associazioni ed individui – a comprendere davvero cosa significhi essere
discepoli di Cristo e testimoniare il Vangelo nel mondo contemporaneo”. In quest’ottica,
per settembre 2014 è stata annunciata una conferenza nazionale sul tema “Condividere
la Buona Novella”, organizzata dal Direttorio irlandese per la Catechesi. Altro tema
all’ordine del giorno è stato il Sinodo straordinario sulla famiglia, indetto dal
Papa per ottobre 2014: in relazione al questionario diffuso nel documento preparatorio,
i presuli di Dublino ne ribadiscono “la finalità pastorale” ed ringraziano tutti coloro
che vi hanno già risposto. E ancora: i vescovi non dimenticano i bisognosi, ricordando
quanto è stato fatto e quanto ancora si deve fare, grazie all’organismo caritativo
Trocaire, per gli sfollati nelle Filippine, colpiti a novembre da un devastante tifone.
Un ulteriore pensiero va ai fedeli di Siria e Terra Santa “e a tutti coloro che vivono
in situazioni di conflitto nel mondo”: “I vescovi – si legge ancora nella nota – chiedono
di pregare per tutti i cristiani perseguitati e uccisi a causa della loro fede e si
appellano alla comunità internazionale affinché faccia il possibile per porre fine
al conflitto israelo-palestinese”. Sempre nell’ottica di promozione della pace, la
Conferenza episcopale irlandese fa il punto sulla situazione dell’Irlanda del Nord,
anche in vista di una nuova missione di Richard Haas, ex inviato degli Stati Uniti
nella regione per gli accordi di pace. Ribadendo “l’impegno per la riconciliazione,
fondato sui principi della giustizia sociale”, i presuli insistono quindi su “rispetto,
comprensione e perdono” come chiavi di accesso alla via della pacificazione. “La violenza
e le intimidazioni – spiegano i vescovi – non offrono alcuna speranza al futuro ed
è per questo che chiediamo ai leader politici di riconoscere che anche le disuguaglianze
economiche minacciano un processo di pace duraturo”. Senza dimenticare “la responsabilità
delle Chiese e delle comunità di fede nella costruzione di un nuovo futuro per la
società”. La riunione dei vescovi affronta poi anche il tema delle migrazioni, in
vista della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato che ricorrerà il 19 gennaio
prossimo. A tal proposito, i presuli annunciano, per il 19 febbraio a Dublino, una
conferenza sul tema “Camminare insieme: il viaggio di un migrante” che vedrà la partecipazione
di esperti del settore provenienti da diverse parti del mondo. L’ultima riflessione
dei vescovi va all’Inter Mirifica, il decreto conciliare sulle comunicazioni sociali
che proprio ieri, 4 dicembre, ha celebrato il 50.mo anniversario dalla sua pubblicazione.
Un testo fondamentale, sottolinea la Chiesa di Dublino, soprattutto oggi che “l’evangelizzazione
avviene in un mondo mediatico in rapida espansione e sempre più diversificato”. Tanto
più, conclude la nota, che ormai la comunicazione è divenuta “parte integrante della
dottrina della Chiesa”. (I.P.)