Siria. Raid aereo a Raqqa, uccisi 12 civili, tra cui 5 bambini. Apprensione per le
suore di Maalula
In Siria, almeno 12 civili, tra cui cinque bambini, avrebbero perso la vita in seguito
a raid aerei condotti dall'aviazione di Assad sulla città di Raqqa, nel Nord-Est del
Paese. Lo rendono noto gli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti umani,
legato all’opposizione. Tra le vittime si contano anche quattro donne, mentre numerose
sono le persone ferite. I ribelli hanno catturato Raqqa, capitale dell'omonima provincia,
nel mese di marzo. E' l'unico grande centro urbano interamente sotto il controllo
dell'opposizione. Intanto, preoccupa la sorte di alcune suore ortodosse prelevate
con la forza il 2 dicembre scorso nel loro Monastero a Maalula. Le religiose sono
apparse in un video della televisione araba Al Jazeera. Starebbero bene – hanno detto
– ma sono forti i dubbi sulla spontaneità delle dichiarazioni, mentre da vari ambienti
internazionali si chiede la loro immediata liberazione. Sulla attendibilità di questo
video Giancarlo La Vella ha intervistato Lorenzo Trombetta, dell’Ansa
di Beirut:
R. - Sono
sempre messaggi condizionati. Per quanto le suore abbiano detto in parte la verità,
credo che non siano state maltrattate; e questo pare anche evidente dalla loro postura,
dal loro atteggiamento. Quando una persona è comunque trattenuta, se non addirittura
sequestrata, è ovvio che, senza nemmeno che qualcuno gli espliciti il dovere di dire
certe cose, si senta obbligato a dire una verità che non sia scomoda.
D. -
C’è un significato politico dietro questa strategia dei sequestri indirizzati per
lo più verso religiosi e giornalisti?
R. - In Siria ormai, da più di un anno,
c’è una vera e propria economia di guerra basata sui rapimenti; rapimenti di ogni
genere, in ogni settore della società siriana: donne, bambini anziani; di ogni comunità:
sunniti, cristiani, drusi, armeni … La questione quindi non riguarda soltanto i religiosi
siriani o stranieri, o i giornalisti siriani o stranieri.
D. - Il moltiplicarsi
dei sequestri e il proliferare anche di sigle nuove sconosciute tra il fronte dei
ribelli indica che l’opposizione si sta sempre più parcellizzando …
R. - L’opposizione
è sempre stata parcellizzata. Dopo cinquant’anni di regime, l’opposizione in Siria
continuerà ad essere, ancora per lungo tempo, un coacervo di personaggi, di sigle,
un panorama sempre molto fluido, che cambia nel corso delle settimane e dei mesi.
Credo sia un fenomeno, credo, piuttosto normale, non soltanto in Siria, ma anche in
altri Paesi che hanno subìto la dittatura per mezzo secolo.