Il Movimento dei Focolari compie 70 anni, segno di comunione e fratellanza in tutto
il mondo
Il 7 dicembre del 1943 è la data ufficiale della nascita, a Trento, del Movimento
dei Focolari, una realtà che nel tempo avrebbe assunto rilevanza e sviluppi impensabili.
Fu infatti in quel giorno che Chiara Lubich, la fondatrice, si consacrò a Dio nella
chiesa del Colleggetto dei Padri Cappuccini e, come spiegò più tardi, iniziò ad “accendere
quella città in guerra dell’amore evangelico che lega fratello a fratello”. In tutto
il mondo il Movimento ha festeggiato il 70esimo di quel sì a Dio e lo fa con un nuovo
impegno. Allo stesso tempo il movimento dei Focolari ha chiesto che sia dato "formale
avvio" alla causa di canonizzazione di Chiara Lubich. Gabriella Ceraso ne ha
parlato con Giancarlo Faletti co-fondatore dei Focolari:
R. – Esternamente
Chiara era da sola e Trento, una città bombardata ancora. In quella mattina Chiara
si donò a Dio. Avvenne qualcosa di grande, ma fu nell’intimo, come le cose di Dio.
E noi tentiamo sempre in questi giorni di tornare lì, perché le nostre radici sono
lì.
D. - Fu una chiamata di Dio a dire un “sì”, seguendo una passione, che
è la passione dell’unità, della fraternità universale. Cosa che poi si è concretizzata...
R.
– Si è concretizzato, perché Chiara subito comunicò questa sua passione alle prime
compagne e via via ad un movimento che poi nacque. Oggi siamo in 192 Paesi e incontriamo
tutte le realtà, tutte le contraddizioni e i dolori dell’umanità di oggi, dove sentiamo
di essere un segno, uno strumento di comunione e di fratellanza. Sono passati 70 anni
e questo anelito che Dio ha messo nel cuore di Chiara si realizza in tutto il globo
e anche in tante opere: più di mille opere sono nel mondo. Penso ad un Istituto universitario,
penso al campo dell’agire umano o dell’economia con l’economia di comunione per esempio.
E poi ad una vasta rete di volontariato. Tutto ciò è in piedi, vive e cammina se c’è
questa disponibilità a vivere l’amore reciproco in mezzo alla diversità, in mezzo
all’imprevisto.
D. – 70 anni coincidono quest’anno anche con un nuovo Pontificato.
La stessa primo presidente dopo Chiara, Maria Voce ha detto: “Possiamo ricominciare”.
Quali sono, dunque, gli impegni che si prende d’ora in poi il Movimento?
R.
– Ricominciare, attingendo alle radici, aiutati dal forte messaggio, che ci sta dando
Papa Francesco. Noi ci sentiamo particolarmente coinvolti nell’annunciare l’amore
di Dio all’umanità, per evangelizzare. Il carisma che Chiara ha ricevuto 70 anni fa,
oggi rivive in quest’opera, che è impegnata a fare questo annuncio, a rendere forte
questo annuncio, in continuità e in comunione con quanto il Papa ci sta dicendo. Ci
sentiamo in perfetta comunione con questa chiamata di quel giorno e la sentiamo rivivere
nella nostra carne e nella nostra vita.