Terroristi e jihadisti stranieri stanno cercando di distruggere lo Stato siriano con
la violenza. La testimonianza di una parlamentare siriana
(nella foto, il
convento di Santa Tecla a Malula, Siria). La guerra dipinta dalla maggior parte
dei media occidentali come uno scontro tra il popolo siriano e il governo non esiste.
Non è così, non sta succedendo niente di tutto ciò". A parlare è Maria Saadeh,
architetto, deputata cristiana del Parlamento siriano eletta come indipendente nel
Parlamento siriano nel 2012. "Sono venuta in Italia per spiegare che in Siria è in
atto una guerra contro lo Stato, non contro il governo. Per distruggerlo, paesi stranieri
fomentano il conflitto sociale, etnico e religioso". "Bisogna capire che lo Stato
siriano e il regime sono due cose diverse. Non essere d’accordo con il regime non
significa smettere di sostenere lo Stato. Lo Stato siriano infatti garantisce l’esistenza
e la sicurezza della società, dei cristiani, dei musulmani, del popolo. Se lo Stato
viene distrutto, tutto piomberà nel caos. La comunità internazionale deve rispettare
la nostra sovranità e il nostro diritto a scegliere da chi vogliamo essere rappresentati
come popolo siriano. Non vogliamo interventi stranieri". Perché quello che sta succedendo
ora in Siria è pilotato da Stati come Qatar, Arabia Saudita e Turchia che inviano
nel nostro paese uomini, armi e soldi con cui finanziano terroristi che imbracciano
la religione come arma politica". "I ribelli per la prima volta hanno cominciato ad
attaccare le scuole, soprattutto quelle dei quartieri cristiani. Io non so perché
lo fanno ma noi chiediamo alla comunità internazionale, all’Onu e al mondo di tenere
la guerra lontana dai nostri bambini. Lo Stato oggi ci protegge anche da questo".
"Se i cristiani sono attaccati è perché i terroristi vogliono sgretolare il tessuto
connettivo della società siriana e distruggere lo Stato, non il governo. I cristiani
sono sempre stati protetti dallo Stato. La Siria non solo è l’unico paese della regione
che rispetta i cristiani, ma li considera anche la base della società e della sua
storia e non permetterà che se ne vadano via. Per proteggere la società, e quindi
garantire l’esistenza di noi cristiani, ora abbiamo bisogno di fermare i terroristi".
( a cura di Luca Collodi)