Papa Francesco: ascoltare e non mettere in pratica la Parola di Dio non solo non serve
ma fa anche male
Chi pronuncia parole cristiane senza Cristo, cioè senza metterle in pratica, fa male
a se stesso e agli altri, perché è vinto dall’orgoglio e causa divisione, anche nella
Chiesa: è questo, in sintesi, quanto ha affermato Papa Francesco durante la Messa
presieduta nella Cappella di Santa Marta in questo primo giovedì del Tempo di Avvento.
Il servizio di Sergio Centofanti:
Ascoltare e
mettere in pratica la parola del Signore è come costruire la casa sulla roccia. Papa
Francesco spiega la parabola evangelica proposta dalla liturgia del giorno. Gesù rimproverava
i farisei di conoscere i comandamenti ma di non realizzarli nella loro vita: “sono
parole buone”, ma se non sono messe in pratica “non solo non servono, ma fanno male:
ci ingannano, ci fanno credere che noi abbiamo una bella casa, ma senza fondamenta”.
Una casa che non è costruita sulla roccia:
“Questa figura della roccia si
riferisce al Signore. Isaia, nella Prima Lettura, lo dice: ‘Confidate nel Signore
sempre, perché il Signore è una roccia eterna!’. La roccia è Gesù Cristo! La roccia
è il Signore! Una parola è forte, dà vita, può andare avanti, può tollerare tutti
gli attacchi, se questa parola ha le sue radici in Gesù Cristo. Una parola cristiana
che non ha le sue radici vitali, nella vita di una persona, in Gesù Cristo, è una
parola cristiana senza Cristo! E le parole cristiane senza Cristo ingannano, fanno
male! Uno scrittore inglese, una volta, parlando delle eresie diceva che un’eresia
è una verità, una parola, una verità, che è diventata pazza. Quando le parole cristiane
sono senza Cristo incominciano ad andare sul cammino della pazzia”.
E
una pazzia – spiega il Papa - che fa diventare superbi:
“Una parola cristiana
senza Cristo ti porta alla vanità, alla sicurezza di te stesso, all’orgoglio, al potere
per il potere. E il Signore abbatte queste persone. Questa è una costante nella storia
della Salvezza. Lo dice Anna, la mamma di Samuele; lo dice Maria nel Magnificat: il
Signore abbatte la vanità, l’orgoglio di quelle persone che si credono di essere roccia.
Queste persone che soltanto vanno dietro una parola, ma senza Gesù Cristo: una parola
cristiana pure, ma senza Gesù Cristo, senza il rapporto con Gesù Cristo, senza la
preghiera con Gesù Cristo, senza il servizio a Gesù Cristo, senza l’amore a Gesù Cristo.
Questo è quello che il Signore oggi ci dice: di costruire la nostra vita su questa
roccia e la roccia è Lui”.
“Ci farà bene fare un esame di coscienza – afferma
il Papa - per capire “come sono le nostre parole”, se sono parole “che credono di
essere potenti”, capaci “di darci la salvezza”, o se “sono parole con Gesù Cristo”:
“Mi riferisco alle parole cristiane, perché quando non c’è Gesù Cristo
anche questo ci divide fra di noi, fa la divisione nella Chiesa. Chiedere al Signore
la grazia di aiutarci in questa umiltà, che dobbiamo avere sempre, di dire parole
cristiane in Gesù Cristo, non senza Gesù Cristo. Con questa umiltà di essere discepoli
salvati e di andare avanti non con parole che, per credersi potenti, finiscono nella
pazzia della vanità, nella pazzia dell’orgoglio. Che il Signore ci dia questa grazia
dell’umiltà di dire parole con Gesù Cristo, fondate su Gesù Cristo!”.