2013-12-05 12:03:02

Iraq: a Kirkuk assalto al Centro commerciale. Vittime ed ostaggi


Sono ancora confuse le notizie che giungono da Kirkuk, teatro di una assalto a un Centro commerciale da parte di uomini armati dov’è in corso un’operazione delle forze di sicurezza irachene. Secondo i primi bilanci in circolazione, attribuiti al responsabile provinciale della Sanità, Sabah Mohamed Amine, almeno sei persone sono state uccise, altre 70 ferite e un numero imprecisato di civili è nelle mani degli assalitori, asserragliati nell’edificio da ieri pomeriggio. Un bilancio ancora provvisorio, hanno precisato le autorità della località settentrionale, e probabilmente destinato ad aggravarsi: due o tre uomini armati che indossano cinture con esplosivi si troverebbero ancora all’interno del Jawahir Mall di Kirkuk, in fiamme. Alcune fonti locali riprese dall'agenzia Misna, sostengono che le vittime sarebbero già 25. In base alla ricostruzione dei fatti riferita da fonti di stampa panaraba e internazionale, l’attacco è cominciato con l’esplosione di un’autobomba verso le 13.30 ora locale nei pressi dell’ufficio dei servizi segreti della polizia, non lontano dal Centro commerciale, seguita da una sparatoria tra forze di sicurezza ed assalitori. In un secondo momento il gruppo di uomini armati, dal numero imprecisato, è penetrato nell’edificio di cinque piani e ha raggiunto il tetto da dove hanno aperto il fuoco contro la polizia, uccidendo alcuni agenti. Nel blitz delle forze di sicurezza in corso al Jawahir Mall – un importante Centro commerciale di 100 negozi che si trova in un quartiere a maggioranza turkmena – almeno 11 persone sono già state liberate e un assalitore è stato arrestato. Il governatore di Kirkuk, Najmaldin Karim, ha assicurato che la polizia è impegnata a “salvare gli altri ostaggi” e a “riprendere il pieno controllo” del Centro commerciale. “Avevo detto alle forze di sicurezza di non sottovalutare la situazione così calma negli ultimi mesi a Kirkuk. Avevamo ricevuto informazioni in merito a un attacco pianificato da terroristi e ora stiamo indagando” ha aggiunto Karim. Altrove tre persone sono rimaste uccise in diversi attacchi a Baghdad, Mossul, Fallujah e nei pressi di Tikrit. L’insolito attacco nella ricca regione petrolifera e multietnica di Kirkuk, che separa il Centro a maggioranza sunnita e il nord per lo più curdo, si inserisce in un contesto di violenza diffusa e crescente. Lo scorso ottobre, il mese più sanguinoso in Iraq dall’aprile 2008, si erano contati 964 morti in attentati che hanno colpito indiscriminatamente civili e militari nei luoghi più vari, dai bar alle moschee ai campi di calcio. Il primo ministro Nuri Al Maliki ha di recente denunciato una “guerra genocida”. Le autorità puntano il dito contro gli insorti sunniti legati alla rete di Al Qaida, rinvigoriti dal conflitto nella confinante Siria. Analisti e diplomatici stranieri ricollegano l’escalation di violenza alla frustrazione della minoranza sunnita che si considera discriminata dal governo di Al Maliki, dominato dai sciiti. (R.P.)







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