Parte il nuovo Isee. Bevilacqua: destinare le risorse a chi in difficoltà
Via libera al nuovo Isee, l'indicatore della ricchezza che le famiglie italiane devono
presentare allo Stato per accedere ai servizi sociali. Il provvedimento è stato approvato
dal Consiglio dei Ministri. Secondo Letta, così si eviterà "lo scandalo dei finti
poveri”. E il ministro del Lavoro Giovannini aggiunge che saranno considerate" in
modo più attento "le famiglie con tre o più figli o con persone con diversi gradi
di disabilità”. Alessandro Guarasci ha sentito il parere del giurista esperto
di fisco Nunzio Bevilacqua:
R. – L’Isee
è l’indicatore della situazione economica equivalente. L’attestato contenente l’indicatore
Isee consente ai cittadini di accedere, a condizione agevolata, alle prestazioni sociali
e ai servizi di pubblica utilità. Oggi, con il nuovo Isee, approvato dal governo,
si intende affrontare lo scandalo dei finti poveri. La riforma prevede che nel calcolo
della capacità reddituale delle famiglie peseranno di più sia la casa che il patrimonio,
inoltre diminuiranno le autocertificazioni, che hanno trovato nell’Italia un Paese
non sufficientemente responsabile nell’uso di questo importante strumento di semplificazione
- e ci si è prestati ad elevate percentuali di abusi e truffe. I dati fiscali più
importanti inoltre saranno compilati direttamente dalla pubblica amministrazione.
D.
– Ma allora, secondo lei, possiamo sperare in una maggiore equità?
R. – La
riforma è fondamentale per la disciplina e l’accesso a prestazioni sociali come asili
nido, borse di studio, mense scolastiche, abbonamenti ai mezzi pubblici. Nel nuovo
Isee sarà considerato il valore degli immobili, rivalutato ai fini Imu, e quindi ci
sarà un aumento rispetto a quello Ici, mentre sarà ridotta la franchigia della componente
immobiliare. Inoltre, si terrà conto di tutte le forme di reddito, anche quelle fiscalmente
esenti. Con la riforma il governo, insomma, vuole disporre di uno strumento di rilevazione
della realtà concreta, per valutare le condizioni relative tra le famiglie, con le
diverse possibilità economiche, ma anche restringere gli spazi dedicati all’evasione,
ricordando che ogni presunta furberia toglie un’opportunità a coloro che ne avrebbero
diritto. Si tratta, a mio parere, di un obiettivo condivisibile. In un contesto di
risorse scarse é fondamentale che quelle poche siano destinate a chi è in realtà in
stato di necessità.
D. – Spariscono le autocertificazioni, però ci sarà sempre,
comunque, una certa “discrezionalità” di chi dovrà presentare l’Isee. Un nodo fondamentale
sono i controlli incrociati?
R. – I controlli sicuramente tra le varie banche
dati aiuteranno notevolmente anche l’attività di prevenzione di fenomeni come quelli
che sono all’attenzione dell’opinione pubblica oggi.