2013-12-03 16:14:04

Olanda, abusi sessuali. Card. Eijk: Papa soddisfatto per misure adottate dalla Chiesa


Proseguirà fino a sabato prossimo la visita ad limina dei vescovi olandesi. Lunedì, i presuli sono stati ricevuti da Papa Francesco, che ha esortato, tra l’altro, la Chiesa e i fedeli dei Paesi Bassi a proseguire nel loro cammino di fede. In una società fortemente segnata dalla secolarizzazione e in “circostanze spesso ardue”, il Pontefice ha invitato tutti a conservare la speranza, sottolineando anche come sia “importante e imprescindibile” che i vescovi stiano accanto ai propri sacerdoti, per sostenerli e guidarli quando ne hanno bisogno. Dopo l’incontro col Santo Padre, Giada Aquilino ha intervistato il cardinale Willem Jacobus Eijk, arcivescovo di Utrecht e presidente dei vescovi olandesi:RealAudioMP3

R. – Il primo argomento è quello del numero dei cattolici praticanti che sta diminuendo molto rapidamente. Negli anni Cinquanta, ancora il 90% dei cattolici andava in chiesa ogni domenica. Adesso, è solo il 5%. Stanno anche diminuendo i nostri mezzi finanziari: la Chiesa olandese non ha un sussidio da parte dello Stato, ma dipende da contributi volontari da parte dei fedeli. Perciò, ci vediamo costretti a chiudere molte chiese. Abbiamo riferito questi aspetti al Santo Padre e lui si rende conto del fatto che una tale situazione implica il rischio che i vescovi e i pastori possano perdere il coraggio e si rassegnino. E ci ha detto: “Non dovete rassegnarvi, dovete conservare il coraggio e soprattutto la speranza che Cristo ci ha dato. Questa speranza non delude mai”! Il secondo argomento è il fatto che abbiamo dovuto affrontare anche in Olanda il problema dell’abuso sessuale sui minori: il Santo Padre è stato molto soddisfatto del modo con cui lo abbiamo fatto.

D. – In Olanda, appunto, la Chiesa si è impegnata nell’accompagnare le vittime di abusi sessuali nel doloroso cammino di guarigione. A che punto è questo cammino?

R. – Abbiamo fatto investigare molto profondamente ed efficacemente il problema degli abusi sessuali sui minori, per il periodo dal 1945 al 2010. Due anni fa, è stato pubblicato il relativo rapporto e tutti in Olanda hanno riconosciuto che è stato un documento molto trasparente. Poi, abbiamo implementato le raccomandazioni della Commissione ad hoc e abbiamo istituito una Fondazione, indipendente dai vescovi e dai superiori religiosi, a cui si possono riferire casi di abuso sessuale su minori. Quindi, abbiamo una commissione investigativa, una commissione per l’indennizzo alle vittime e anche una piattaforma per l’assistenza psicologica alle vittime. Ad oggi, la maggior parte dei reclami è stata trattata, così abbiamo potuto fissare una data ultima entro la quale presentare denuncia per abusi sessuali sui minori che riguardano persone decedute o abusi sessuali prescritti: questa data è il 1° luglio 2014.

D. – E qual è, invece, il percorso che state seguendo per quegli esponenti del mondo della Chiesa che si sono macchiati di abusi?

R. – Molte persone sono morte. Per lo più, si tratta di casi del passato, la maggior parte dei responsabili è ormai deceduta, pochi sono quelli ancora in vita. Attualmente, per quanto riguarda eventuali casi, noi seguiamo sia il diritto olandese sia il diritto canonico. Quando c’è un problema di abuso sessuale, noi presentiamo denuncia al pubblico ministero, alla magistratura e poi ci sono anche delle misure ecclesiastiche che impediscono al prete di continuare il suo lavoro.

D. – Qual è l’auspicio della Chiesa olandese per il futuro?

R. – Abbiamo la speranza di conservare chiese che siano il centro di una comunità di fedeli con una fede vera. Speriamo che i cattolici rimasti prendano sul serio la fede, preghino e abbiano un rapporto personale con Cristo. E speriamo che loro siano il lievito del Regno di Dio nel futuro.

Ultimo aggiornamento: 4 dicembre







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