I cristiani siano presenti nei luoghi in cui si decide il futuro: così il Papa ai
vescovi olandesi
I cristiani siano presenti nei luoghi in cui si decide il futuro, per portare il loro
contributo nelle grandi questioni sociali, la famiglia, il matrimonio, la fine della
vita: è quanto ha affermato il Papa incontrando stamane i vescovi olandesi in visita
ad Limina.
Il Papa ha avuto un ampio colloquio con i presuli olandesi ai quali
ha poi consegnato un discorso. Nel testo ha innanzitutto espresso la sua riconoscenza
per il servizio di Cristo e del Vangelo che i vescovi olandesi adempiono per il popolo
che loro affidato, “in circostanze spesso ardue”: “Non è facile conservare la speranza
nelle difficoltà che dovete affrontare! L’esercizio collegiale del vostro ministero
episcopale, in comunione con il Vescovo di Roma, è una necessità per far crescere
questa speranza, in un dialogo vero e in una collaborazione effettiva. Vi farà bene
guardare con fiducia ai segni di vitalità che si manifestano nelle comunità cristiane
delle vostre diocesi. Sono segni della presenza attiva del Signore in mezzo agli uomini
e alle donne del vostro Paese che attendono autentici testimoni della speranza che
ci fa vivere, quella che viene da Cristo”.
“La Chiesa con pazienza materna
– ha affermato il Papa - prosegue i suoi sforzi per rispondere alle inquietudini di
tanti uomini e donne che sperimentano l’angoscia e lo scoraggiamento davanti al futuro.
Con i vostri sacerdoti, i vostri diretti collaboratori, voi volete farvi vicini alle
persone che soffrono del vuoto spirituale e che sono alla ricerca di senso per la
loro vita, anche se non sempre lo sanno esprimere. Come accompagnarli fraternamente
in questa ricerca, se non mettendosi in ascolto per condividere con loro la speranza,
la gioia, la capacità di andare avanti che Gesù Cristo ci dona? Perciò, la Chiesa
cerca di proporre la fede in una maniera autentica, comprensibile e pastorale”.
Papa
Francesco ha sottolineato che l’Anno della fede “è stato una felice opportunità per
manifestare come il contenuto della fede possa raggiungere ogni uomo. L’antropologia
cristiana e la dottrina sociale della Chiesa fanno parte del patrimonio di esperienza
e di umanità su cui si fonda la civiltà europea ed esse possono aiutare a riaffermare
concretamente il primato dell’uomo sulla tecnica e sulle strutture. E questo primato
dell’uomo presuppone l’apertura alla trascendenza. Al contrario, sopprimendo la dimensione
trascendente, una cultura si impoverisce, mentre essa dovrebbe mostrare la possibilità
di collegare in costante armonia fede e ragione, verità e libertà. Così, la Chiesa
non propone soltanto delle verità morali immutabili, e degli atteggiamenti contro-corrente
rispetto al mondo, ma li propone come la chiave del bene umano e dello sviluppo sociale.
I cristiani hanno una missione propria per raccogliere questa sfida. L’educazione
delle coscienze diventa allora prioritaria, specialmente mediante la formazione del
giudizio critico, pur avendo un approccio positivo sulle realtà sociali; si eviterà
così la superficialità dei giudizi e la rassegnazione all’indifferenza. Quindi, ciò
richiede che i cattolici, sacerdoti, persone consacrate, laici acquisiscano una formazione
solida e di qualità”.
Quindi, il Papa ha incoraggiato i vescovi ad unire i
loro sforzi “per rispondere a questo bisogno e permettere un migliore annuncio del
Vangelo. In questo contesto, la testimonianza e l’impegno dei laici nella Chiesa e
nella società hanno un ruolo importante e devono essere fortemente sostenuti. Tutti
noi battezzati siamo invitati ad essere discepoli-missionari, là dove siamo! Nella
vostra società, fortemente segnata dalla secolarizzazione, vi incoraggio anche ad
essere presenti nel dibattito pubblico, in tutti gli ambiti nei quali è in causa l’uomo,
per rendere visibile la misericordia di Dio, la sua tenerezza per ogni creatura. Nel
mondo di oggi, la Chiesa ha il compito di ripetere instancabilmente le parole di Gesù:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro» (Mt 11,28).
Ma domandiamoci: chi ci incontra, chi incontra un cristiano, percepisce qualcosa della
bontà di Dio, della gioia di aver incontrato il Cristo? Come ho spesso affermato,
a partire dall’esperienza autentica del ministero episcopale, la Chiesa si espande
non per proselitismo, ma per attrazione. Essa è inviata dappertutto per svegliare,
risvegliare, mantenere la speranza! Da qui l’importanza di incoraggiare i vostri fedeli
a cogliere le occasioni di dialogo, rendendosi presenti nei luoghi in cui si decide
il futuro; potranno così portare il loro contributo nei dibattiti sulle grandi questioni
sociali riguardanti per esempio la famiglia, il matrimonio, la fine della vita. I
cristiani siano presentiOggi più che mai si sente la necessità di avanzare sulla via
dell’ecumenismo invitando a un vero dialogo che cerchi gli elementi di verità e di
bontà ed offra risposte ispirate dal Vangelo. Lo Spirito Santo ci spinge ad uscire
da noi stessi per andare verso gli altri!”.
“In un paese ricco sotto tanti
aspetti – ha aggiunto - la povertà tocca un numero crescente di persone. Valorizzate
la generosità dei fedeli per portare la luce e la compassione di Cristo nei luoghi
dove l’aspettano e in particolare alle persone più emarginate! Inoltre, la scuola
cattolica, fornendo ai giovani una solida educazione, continuerà a favorire la loro
formazione umana e spirituale, in uno spirito di dialogo e di fraternità con coloro
che non condividono la loro fede. È quindi importante che i giovani cristiani ricevano
una catechesi di qualità, che sostenga la loro fede e li conduca all’incontro con
Cristo. Formazione solida e spirito di apertura! Ecco come la Buona Notizia continua
a diffondersi”.
Quindi ha proseguito: “Il futuro e la vitalità della Chiesa
nei Paesi Bassi dipende anche dalle vocazioni sacerdotali e religiose! E’ urgente
suscitare una pastorale vocazionale vigorosa e attraente, e anche la ricerca comune
di come accompagnare la maturazione umana e spirituale dei seminaristi. Che essi vivano
una relazione personale con il Signore, che sarà il fondamento della loro vita sacerdotale!
Potessimo sentire anche l’urgenza di pregare il Padrone della messe! La riscoperta
della preghiera sotto diverse forme, e particolarmente l’adorazione eucaristica, è
un motivo di speranza per far crescere e radicare la Chiesa. Com’è importante e imprescindibile
essere vicini al vostro presbiterio, disponibili con ciascuno dei vostri sacerdoti
per sostenerli e guidarli se ne hanno bisogno! Come dei padri, trovate il tempo necessario
per accoglierli ed ascoltarli, ogni volta che lo domandano. E non dimenticate anche
di andare incontro a quelli che non si avvicinano; alcuni di loro sono purtroppo venuti
meno ai loro impegni. In modo tutto particolare, desidero esprimere la mia compassione
e assicurare la mia preghiera a ciascuna delle persone vittime di abusi sessuali e
alle loro famiglie; vi chiedo di continuare a sostenerle nel loro doloroso cammino
di guarigione, intrapreso con coraggio. Attenti a rispondere al desiderio di Cristo,
Buon Pastore, abbiate a cuore di difendere e far crescere l’unità in tutto e tra tutti”.
Questa la conclusione del Papa: “vorrei ancora rendere grazie con voi per
i segni di vitalità con cui il Signore ha benedetto la Chiesa che è nei Paesi Bassi,
in questo contesto che non è sempre facile. Egli vi incoraggi e vi confermi nella
delicata missione di guidare le vostre comunità sul cammino della fede e dell’unità,
della verità e della carità. Mentre affido voi, i sacerdoti, le persone consacrate
e i fedeli laici delle vostre diocesi alla protezione della Vergine Maria, Madre della
Chiesa, di cuore imparto la Benedizione Apostolica, pegno di pace e di spirituale
letizia; e fraternamente vi chiedo di non dimenticarvi di pregare per me!”.