Thailandia: alta tensione a Bangkok, rischio scontri tra governativi e opposizioni
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Fine settimana di tensione e forse decisivo per la Thailandia. L'opposizione coalizzata
punta a proseguire le proteste fino alla caduta della premier,Yingluck Shinawatra,ma le incognite superano le certezze. Alto rischio di violenze nella capitale,
dove oggi confluiranno anche migliaia di “camice rosse” filo-governative,espressione
delle classi medio-basse rurali. Sentiamo Stefano Vecchia:
Con la saldatura,
ieri sera, di 37 gruppi della politica e della società civile uniti contro il governo
e la fondazione di un Comitato popolare per la riforma democratica, per la Thailandia
si è aperta una prospettiva che potrà essere chiara soltanto domani, in quello che
i leader della protesta hanno dichiarato ‘Giorno della vittoria del popolo’. L'opposizione
di piazza ha confermato di avere come obiettivo la fine di quello che definisce “il
sistema di potere degli Shinawatra”, ovvero eliminare in modo non violento il controllo
che l'ex premier Thaksin Shinawatra mantiene dall'esilio sul governo, ma anche su
ampi settori della popolazione. Questa mattina, i cortei del movimento anti-governativo
hanno iniziato le invasioni annunciate di tutti i ministeri, delle sedi delle telecomunicazioni
pubbliche e della polizia nazionale e di altri obiettivi meno definiti ma che escludono
le aziende di trasporto pubblico, la compagnia aerea di bandiera, sedi dell'esercito
e giudiziarie. Il vice-comandante della polizia ha comunicato che non saranno consentite
occupazioni e il governo ha ripetuto ancora una volta che non cederà, ma sempre senza
usare la forza. Tuttavia la possibilità di un confronto diretto è reale, soprattutto
se i manifestanti cercheranno di occupare la sede della polizia e il Palazzo del governo.
Pure è reale la possibilità di scontro degli anti-governativi con le migliaia di Camicie
Rosse filo-governative che stanno convergendo su Bangkok.