Egitto. Allerta in Piazza Tahrir. Mons. Golta: speranza per la nuova Costituzione
In Egitto si temono nuove tensioni dopo la preghiera del venerdì. Le forze della sicurezza
hanno chiuso l'accesso a piazza Tahrir al Cairo in vista delle manifestazioni convocate
dai sostenitori del deposto presidente Mohammed Morsi. Il servizio di Massimiliano
Menichetti:
Barricate e
filo spinato sono stati sistemati dalle autorità di pubblica sicurezza agli ingressi
di piazza Tahrir, al Cairo, luogo simbolo della rivoluzione del 25 gennaio 2011 e
punto di riferimento anche per i sostenitori del deposto presidente Mohammed Morsi.
Per oggi, nonostante l’entrata in vigore della recente legge che limita fortemente
gli assembramenti, sono state convocate nuove manifestazioni. E immediato è stato
anche il rafforzamento delle misure di sicurezza anche nelle città di Ismailia e Port
Said. Ieri, uno studente è rimasto ucciso nelle proteste duramente represse dalla
polizia vicino all’Università de Il Cairo. Motivo della contestazione la sentenza
a carico di 21 donne, sostenitrici dei Fratelli musulmani e condannate ad 11 anni
di carcerere perché ritenute colpevoli di terrorismo, ostruzione del traffico, sabotaggio
e uso della forza durante i sit-in di un mese fa ad Alessandria. In questo
scenario, nel sud del Paese due persone sono morte e altre dieci sono state ferite,
ieri, nel corso di scontri tra musulmani e cristiani per la costruzione di un muro
nel villaggio di Nazlet Abeed, a circa sei chilometri da Minya.
In Egitto,
è slittata ancora la pubblicazione, attesa per ieri, del testo, molto discusso, della
nuova Costituzione. La Carta fondamentale sarà poi sottoposta referendum popolare.
Ma come vedono i cristiani questo documento? Olivier Tosseri lo ha chiesto
al vicario patriarcale di Alessandria dei Copti, mons. Youhanna Golta:
“Non abbiamo potuto realizzare completamente la nostra speranza. La Costituzione
non può essere una costituzione veramente civile, liberale, come ad esempio in Francia,
in Inghilterra, ma è una nuova costituzione che ha assicurato la libertà religiosa
e di espressione, ci sono molti novità positive. C’è grande speranza che questa Costituzione
sarà un passo verso uno Stato veramente civile.”