2013-11-28 13:39:43

"Giuristi per la vita" propone agli enti locali un ordine del giorno a tutela della famiglia naturale


Un ordine del giorno a sostegno della famiglia naturale e contro ogni tentativo di limitarne la libertà di opinione, di educazione e di credo religioso. E’ quanto l’Associazione Giuristi per la Vita propone alle assemblee elettive di Comuni, Province e Regioni perché non sia alterato il valore della centralità della famiglia nella società sancito dalla Costituzione e dalla Carta Universale dei Diritti dell’Uomo. Paolo Ondarza ha intervistato Gianfranco Amato, presidente di Giuristi per la Vita:RealAudioMP3

R. – La cronaca ci dice quanto urgente sia questa esigenza. E’ arrivato il momento che anche a livello istituzionale si levi una voce forte.

D. – Voi, quindi, proponete un ordine del giorno che i singoli Consigli comunali, provinciali o regionali potranno adottare. Nel testo, non si dice in realtà nulla di nuovo: si ribadisce la centralità della famiglia, fondata sul matrimonio tra uomo e donna, che tuttavia nuovi orientamenti stanno mettendo in discussione...

R. – Sì, l’ordine del giorno parte da un riconoscimento ed è quello delle disposizioni quali l’art. 29 della Costituzione, o l’art.16 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, per cui il matrimonio, quale fondamento sui cui si basa la famiglia, è quello costituito da un uomo e una donna. Questo è il primo dato ineludibile. Da lì si conferma quale sia la funzione della famiglia, quella procreativa, soprattutto educativa, e si arriva poi a invocare, chiedere che non vengano introdotte nell’ordinamento giuridico disposizioni normative, che possano in qualche modo alterare la struttura naturale della famiglia, comprimere i diritti dei genitori all’educazione dei propri figli e anche violare i diritti della libertà di opinione e di credo religioso, che sono garantiti dalla stessa Costituzione. Sono i diritti di tutti coloro che si dovessero opporre ai vari tentativi di snaturare l’istituto familiare, quali ad esempio quello dell’introduzione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, oppure della possibilità di affidamento, adozione di minori da parte di coppie omosessuali.

D. – Voi scrivete che la famiglia fondata da un uomo e una donna è un dato prepolitico e pregiuridico, in quanto viene prima cronologicamente anche dello Stato. Ha diritto quindi a non essere danneggiata nel suo compito educativo: compito educativo che i genitori sono chiamati a svolgere in conformità alle loro convinzioni morali e religiose. Tale compito educativo oggi è minacciato?

R. – Oggi, è minacciato soprattutto se consideriamo il tentativo di introdurre, in maniera molto invasiva, l’educazione sessuale fin dalla tenerissima età, un dato che fa inorridire. Ebbene, di fronte a questo tentativo invasivo, l’educazione sessuale, per esempio, è un ambito che deve restare sotto la vigilanza, prudente, dei genitori. Il diritto dei genitori di educare i propri figli, riconosciuto dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, oltre che dalla nostra Costituzione, resta un caposaldo.

D. – Tra le altre cose, vi opponete a qualunque tentativo di introdurre nell’ordinamento giuridico, disposizioni normative tali da ignorare l’interesse superiore dei minori a vivere...

R. – In Belgio, si è arrivati all’introduzione addirittura della cosiddetta eutanasia infantile. Siamo in una fase d’imbarbarimento, che fa veramente inorridire. Se si cede su questo fronte, la regressione nella nostra civiltà è inevitabile.

D. – Avete pubblicato in queste ultime ore l’ordine del giorno. C’è già qualche prima risposta da parte degli enti locali?

R. – Il dato interessante è che siamo stati contattati da diversi consiglieri comunali, ma devo dire anche da qualche Consiglio regionale. Se dal basso le istituzioni cominciano a pronunciarsi, quanto meno possiamo contare su una possibilità di arginare una deriva a livello normativo nazionale.

D. – In un momento in cui il dibattito assume talvolta toni esasperati, è bene ribadirlo: questa è un’iniziativa non contro qualcuno, ma a favore della famiglia, nucleo fondante della società...

R. – Assolutamente sì. Tant’è vero che tutta la prima parte dell’ordine del giorno si traduce in un semplice ribadire concetti, che appartengono alla cultura profonda del popolo italiano.







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