2013-11-28 08:44:19

Albania: grande preoccupazione dei vescovi per la proposta del matrimonio gay


“Non possiamo restare indifferenti”. La Conferenza episcopale dell’Albania (Cea) in una dichiarazione, diffusa in questi giorni, esprime “grande preoccupazione” per le recenti dichiarazioni dell’avvocato del popolo, Igli Totozani, che ha affermato: “L’Albania deve diventare il primo Paese nei Balcani a permettere il matrimonio gay”, informando che un disegno di legge è già pronto per essere sottoposto al voto del Parlamento. Come già avvenuto nel 2009, scrivono i vescovi, “spinti non solo dalla nostra fede cristiana, ma anche dal nostro impegno per una società forte e sana, non possiamo tacere di fronte a questo dibattito”. È il “rispetto” verso “la dignità del matrimonio” che “ci obbliga a parlare esplicitamente contro una proposta del genere”. Nella dichiarazione i vescovi analizzano quanto “insegna la Parola di Dio sulla creazione” e ricordano “la legge naturale scritta nel cuore dell’uomo ed espressa chiaramente nelle Sacre Scritture”. È questa, scrivono, la premessa che ha portato a definire il matrimonio, “in ogni epoca, cultura e fede”, come “unione completa tra uomo e donna”. E “nessun Parlamento deve avere la competenza di cambiare questa definizione”. Dunque, “per amore della verità, non possiamo chiamare 'matrimonio’ un’unione tra due persone dello stesso sesso e non possiamo affermare che tale unione sia un diritto”. I vescovi rivolgono, quindi, “un appello ai parlamentari, indipendentemente dalla fede e dall’appartenenza politica”, a “tenere in considerazione, prima di tutto, il bene della società” tenendo ben presente che “il nucleo, che la compone e la costituisce, non è l’individuo, ma la comunità familiare”. Al riguardo bisogna considerare che “non è progresso ogni innovazione”. E “non dobbiamo sbagliare pensando che l’approvazione di una legge a favore del 'matrimonio’ tra persone dello stesso sesso, ci presenterà al cospetto del mondo come un Paese progredito”. Da qui l’impegno a “difendere i valori etici che promuovono la famiglia”: “Solo, allora, avremo una società forte”. Un appello viene rivolto anche all’avvocato del popolo: bisogna “rivolgere un’attenzione più concertata ai problemi reali della società albanese, invece di concentrarsi su questioni che non hanno nulla a che vedere con la tutela delle fasce emarginate della popolazione e il cui unico obiettivo è distrarre l’opinione pubblica da questioni più essenziali per la democrazia e il futuro del Paese”. (R.P.)







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