Commovente incontro di Papa Francesco con bambine affette dalla sindrome di Rett
Prima dell’udienza generale di ieri, si è tenuto nell’Aula Paolo VI un commovente
incontro scandito dalla fede e dalla preghiera. Papa Francesco ha incontrato un gruppo
di bambine affette dalla sindrome di Rett, accompagnate dai loro familiari. Si tratta
di una terribile patologia progressiva dello sviluppo neurologico che colpisce quasi
esclusivamente le bambine. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
E’ commovente
il sorriso delle bambine con la sindrome di Rett, prigioniere di una malattia rara
che provoca gravi disturbi neurologici, ma che non spegne il desiderio di aprirsi
alla vita. Ad ognuna il Papa ha manifestato affetto con carezze ed abbracci. Toccante
anche l’incontro con i familiari delle bambine, preceduto dalla benedizione e dalla
preghiera a Maria. Ascoltiamo alcune testimonianze raccolte nell’Aula Paolo VI:
R.
– Soprattutto per loro, che sono bambine speciali, questo incontro è stato veramente
emozionante. Sicuramente, c’è sempre una speranza; però, noi vediamo che soffrono
molto, le nostre bambine … Sicuramente la preghiera è un ottimo mezzo, anche se la
sofferenza in loro si legge, e giorno dopo giorno ci danno la forza per andare avanti
e vediamo che sono comunque felici, nella sofferenza … hanno sempre il sorriso stampato
sul volto … A volte nemmeno noi che – tra virgolette – stiamo bene, riusciamo a sorridere
tutti i giorni; invece loro, come aprono gli occhi, ci sorridono, come per dire: “Noi
anche se soffriamo, però sorridiamo alla vita e siamo contente di esserci”.
R.
– E’ sicuramente un rafforzamento nella fede. E’ stata una giornata molto importante
per noi, per la nostra bambina e per tutte le bambine con la sindrome di Rett. Si
dà un valore molto diverso alla vita, si vede tutto da un’altra prospettiva: basta
il suo sorriso per renderci felici, e poi le piccolezze non contano più. Loro si esprimono
con il sorriso e con gli occhi: le chiamo le bambine dagli occhi belli. Solo con lo
sguardo riescono ad esprimere quello che vogliono.
R. – E’ come se questi bambini
fossero prigionieri all’interno del loro corpo, però hanno un cuore e un’anima assolutamente
superiori e talmente sensibili da porli sicuramente al di sopra di qualsiasi altro
essere umano. Ci vuole sicuramente molto coraggio, molta fede perché per superare
situazioni di questo genere bisogna avere un grande cuore. Bisogna superarle con la
fede di Dio.
R. – E’ una malattia brutta perché è invalidante per la bambina,
però loro danno solo gioia e amore, veramente. Era un’aspirazione per noi venire dal
Papa e chiedere un aiuto anche a lui, con la preghiera; e noi pregheremo per il Papa
…