Bolivia: preoccupazione della Chiesa per le misure economiche impreviste del governo
“Come Chiesa comprendiamo e siamo solidali con le legittime aspirazioni di tutta la
popolazione ad aumentare il proprio reddito e migliorare il tenore di vita, ma proprio
per il rispetto di tali aspirazioni è molto importante che queste misure siano effettuate
in modo pianificato, garantendo l'equità e la sostenibilità nel tempo, e non in modo
inaspettato e senza prevederlo”: così si esprime la Conferenza episcopale della Bolivia
in un comunicato inviato all’agenzia Fides, esprimendo la sua preoccupazione per la
decisione del governo di concedere una tredicesima mensilità (bonus) doppia a tutti
i lavoratori in servizio, sia del settore pubblico che privato. “Dal momento che –
prosegue il comunicato -, secondo le autorità, ci sono sufficienti risorse per realizzare
questa misura, allora lo Stato stesso dovrebbe pagare il bonus ai dipendenti delle
organizzazioni senza scopo di lucro”. Su questo tema, che è diventato una discussione
nazionale fra i diversi gruppi sociali, le istituzioni e i membri del governo, è intervenuto
anche il cardinale Julio Terrazas, che ha lamentato il fatto che il doppio bonus non
sia pagato anche ai pensionati, solo perché si suppone non contribuiscano più all'economia
del Paese. La Conferenza episcopale boliviana ha espresso la propria preoccupazione
anche per le istituzioni sociali: “Vogliamo richiamare l'attenzione in particolare
sulla situazione di molte istituzioni di servizio sociale senza scopo di lucro, che
appartengono alle Chiese e ad altre istituzioni, che svolgono un importante servizio
di supplenza ai doveri dello Stato in settori principali come la sanità, l'istruzione
e la protezione sociale. Queste opere, che già fanno tanto per rimanere a galla nei
loro conti finanziari e soddisfano ai loro obblighi fiscali, si troveranno con grosse
difficoltà per attuare questo decreto, con una chiara possibilità di lasciare il loro
servizio con gravi danni alla popolazione che ne beneficia". (R.P.)