Belgio, primo via libera a eutanasia su minori. La condanna dei leader religiosi
Le Commissioni riunite Affari sociali e Giustizia del Senato hanno adottato oggi in
Belgio con 13 voti favorevoli e 4 contrari la proposta di legge che mira a estendere
il quadro legale per autorizzare l’eutanasia, in determinate condizioni, ai minori
previo il parere di uno psicologo che attesti la capacità di discernimento del ragazzo.
Solo i minori che stanno vivendo sofferenze fisiche insopportabili e non curabili,
in fase terminale, potranno, sotto la supervisione di un team di medici e con il consenso
dei genitori, beneficiare di eutanasia che essi stessi hanno richiesto. Socialisti
e liberali, francofoni e fiamminghi, i verdi così come la N-Va hanno votato a favore
della proposta di legge. I senatori di Cdh, Cd&v e Vlaams Belang hanno votato contro.
Il testo deve ora essere considerato in seduta plenaria. I relatori della legge sono
convinti che sopra i 16 anni il ragazzo possa decidere autonomamente (cioè senza l’autorizzazione
dei genitori). Secondo i sondaggi il 75% dei belgi si dicono favorevoli all’eutanasia
per i minori. Alla vigilia del voto erano scesi in campo con un comunicato congiunto
i responsabili religiosi del Belgio, i capi delle Chiese cristiane, il gran rabbino
di Bruxelles, il presidente dell’esecutivo dei musulmani del Belgio. “Anche noi siamo
contro la sofferenza, sia fisica sia morale, in particolare dei bambini, poiché ogni
sofferenza è scioccante. Ma proporre che dei minori possano decidere della propria
eutanasia è un modo per distorcere la loro facoltà di giudizio e pertanto la loro
libertà”. In una intervista rilasciata ad ottobre all'agenzia Sir, mons. André-Joseph
Léonard, arcivescovo di Malines-Bruxelles, ha parlato del progetto di legge per estendere
il diritto all’eutanasia ai minori indipendentemente dal consenso dei loro genitori.
E ha detto: “Vorrei a questo proposito ricordare che la legge belga non permette ai
minori di firmare contratti economici, di contrarre matrimonio, di firmare atti che
impegnano il loro avvenire e invece se la legislazione dovesse passare possono decidere
di morire, addirittura senza il consenso dei genitori. E infine c’è la volontà di
allargare l’eutanasia alle persone con demenza che non dispongono più di loro stesse
come i malati di Alzheimer. Sono proposte che minano i legami sociali, come pure la
solidarietà tra le persone. È una porta che rischia di allargarsi sempre più”. Oltre
al Belgio, in Europa l’eutanasia è ufficialmente autorizzata nei Paesi Bassi e in
Lussemburgo, mentre in altre nazioni, come gli Stati Uniti d’America, le cosiddette
“direttive anticipate” hanno valore legale a seconda degli Stati. Ma se il Parlamento
di Bruxelles approvasse l’iniziativa, il Belgio diventerebbe il primo Paese al mondo
dove gli adolescenti avrebbero specificamente il diritto di rinunciare volontariamente
alla vita. Secondo il card. Elio Sgreccia, presidente della Fondazione Ut Vitam habeant
e presidente emerito della Pontificia Accademia per la vita, “questa legge offende
gravemente non solo la coscienza cristiana di molti cittadini Belgi (fiamminghi e
valloni) ma gli stessi diritti umani”. In un comunicato pubblicato nel sito della
fondazione “Ut Vitam habeant”, il cardinale lancia la proposta di “un intervento umanitario
spirituale, attraverso la preghiera, affinché gli uomini e le donne che stanno per
deliberare in Belgio siano pervasi da sentimenti di rispetto verso queste fragili
vite, di solidarietà, di fratellanza, e non firmino questa legge”. Secondo il porporato,
la legge offende “il diritto alla vita, il diritto a essere curati, soprattutto se
minori e malati, il diritto, per i minori, a essere difesi nei momenti di fragilità,
il diritto per i malati mentali a essere assistiti. Diritti presenti in tutti i Codici
etici, resi obbligatori dopo la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del
1948”. (R.P.)