L'Associazione "Amici di Totò" dedica al Papa il suo "Progetto Arcobaleno"
Un'iniziativa di solidarietà idealmente dedicata a Papa Francesco. È il “Progetto
Arcobaleno”, promosso dell’Associazione “Amici di Totò… a prescindere!” onlus, che
ieri pomeriggio è stato presentato presso la "Sala Capitolare" del Senato, nel
corso della premiazione della 16.ma edizione del Concorso internazionale che
porta il nome del “principe della risata”, Antonio de Curtis, in arte Totò. Il servizio
di Alessandro De Carolis:
Può un celebre
attore comico del passato essere un modello di solidarietà? Sì, se la carica umana
con la quale divertiva le platee, a riflettori spenti sapeva diventare sensibilità
verso chi navigava in brutte acque, per via della salute, della penuria economica
o di altre difficoltà. Così batteva il cuore del principe Antonio De Curtis – amatissima
maschera della risata ancora oggi, a 46 anni dalla morte – quando tra i rioni della
sua Napoli o altrove non si negava a una mano tesa che gli chiedeva aiuto, sempre
offerto con il tratto di una elegante e generosa discrezione. Da oltre dieci anni,
il presidente dell’Associazione “Amici di Totò… a prescindere!” onlus, Alberto
De Marco, si è fatto un punto d’onore, assieme ai soci fondatori, nel preservare
questo spirito e renderlo visibile a livello sociale con iniziative concrete:
“Totò
è stato un grandissimo artista, ma ancora più grande è stata la sua umanità. Oltre
agli atti più conosciuti dalla gente di mettere le banconote sotto le porte, nei rioni
e nei quartieri dei poveri, ha fatto di tutto e di più per chiunque chiedesse qualcosa,
anche interventi per i ragazzi in difficoltà. E, quindi, naturalmente, era doveroso
da parte nostra seguire, nel piccolo, le sue orme”.
La strada scelta dalla
onlus è quella di sostenere iniziative a livello italiano e internazionale, all’interno
di quello che è stato battezzato “Progetto Arcobaleno”. L’agenda del Progetto prevede
la realizzazione di un ospedale pediatrico in Brasile, come pure la costruzione di
un Centro a sostegno della terapia olistica Bida brevettata dal dott. D’Abramo per
i malati affetti da gravi patologie. O ancora, la concessione di un contributo a don
Aniello Manganiello,il sacerdote che da anni cerca di riscattare dal degrado
i giovani di Scampia, in provincia di Napoli, dove spesso per molti di loro quella
strada e della delinquenza è l’unica scuola. Don Aniello ringrazia così l’aiuto offertogli
dall’Associazione:
“Offerta generosissima, che verrà anche utilizzata per
avviare i ragazzi al lavoro, attraverso dei progetti finanziati: progetti di falegnameria,
progetti di sartoria, per preparare estetisti, parrucchieri e marmisti. Quindi, laboratori
finalizzati all’avviamento al lavoro di tutti questi giovani. Tenuto conto che a Scampia
il 70% della popolazione, e soprattutto della popolazione giovanile, soffre il problema
della disoccupazione, poter contare su un buon contributo in denaro può risultare
non solo un grande segno di speranza per quel territorio di Scampia, ma veramente
un grande atto di amore, di attenzione, di vicinanza a questi giovani, a questi ragazzi,
che in quel territorio soffrono veramente la crisi, ma anche l’inadempienze e l’assenza
delle istituzioni”.
Carità e giustizia. Due valori eminentemente cristiani,
che Alberto De Marco pone come motori di ispirazione del “Progetto Arcobaleno”,
che ha tra le molte personalità cui è dedicato anche il compianto collega e “ritrattista
dei Papi”, Irio Ottavio Fantini. Ma la solidarietà da sola, spiega ancora De Marco,
servirebbe a poco se non fosse accompagnata dalla convinzione che il primo aiuto da
elargire è quello di una buona istruzione:
“La nostra attenzione si rivolge
anche alla cultura, perché è importantissima. Senza la cultura non avremmo, naturalmente,
generazioni, che possano avere le capacità di poter governare in modo valido e offrire
alla collettività uno Stato realmente funzionale”.