2013-11-26 14:27:49

Esortazione programmatica e profetica: la presentazione di “Evangelii Gaudium” in sala stampa


L’Evangelii Gaudium è stata presentata, martedì mattina, in un’affollata sala stampa vaticana. A intervenire sull’atteso documento, mons. Rino Fisichella, presidente del dicastero per la Nuova Evangelizzazione, mons. Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei Vescovi e mons. Claudio Maria Celli, presidente del dicastero delle Comunicazioni Sociali. Il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

Un documento “programmatico e esortativo” in cui Papa Francesco indica alla Chiesa di farsi compagna di strada di quanti sono alla ricerca di Dio. Questa in estrema sintesi la definizione emersa in Sala Stampa della Evangelii Gaudium, documento nel quale la parola “gioia” compare ben 59 volte. Questa Esortazione apostolica, ha spiegato padre Federico Lombardi, è stata scritta dal Pontefice di sua mano, in spagnolo, nel mese di agosto, dopo la Gmg di Rio. Nel suo intervento, mons. Fisichella ha sottolineato che questo documento si pone in continuità con l’insegnamento di Paolo VI nell’Evangelii nuntiandi, ribadendo la centralità della persona di Gesù come “primo evangelizzatore”. Un testo, ha soggiunto, che invita a “recuperare una visione profetica e positiva della realtà, senza distogliere lo sguardo dalle difficoltà”. Quindi, mons. Fisichella ha tratteggiato la struttura fondamentale dell’Evangelii Gaudium:

“I sette punti, raccolti nei cinque capitoli dell’Esortazione, costituiscono le colonne fondanti della visione di Papa Francesco per la nuova evangelizzazione: la riforma della Chiesa in uscita missionaria, le tentazioni degli agenti pastorali, la Chiesa intesa come totalità del popolo di Dio che evangelizza, l’omelia e la sua preparazione, l’inclusione sociale dei poveri, la pace e il dialogo sociale, le motivazioni spirituali per l’impegno missionario”.

Centrale nel testo, ha spiegato, è la “riforma in chiave missionaria della Chiesa” e l’impegno alla conversione permanente, che coinvolge anche il Successore di Pietro:

“Papa Francesco ripropone con forza la richiesta della 'conversione pastorale'. Ciò significa, passare da una visione burocratica, statica e amministrativa della pastorale a una prospettiva missionaria; anzi, una pastorale in stato permanente di evangelizzazione”.

Il linguaggio del Papa in questo documento, ha detto ancora, è “chiaro, immediato, senza retorica né sottintesi”:

“Papa Francesco va al cuore dei problemi che vive l’uomo di oggi e che, da parte della Chiesa, richiedono molto più di una semplice presenza. A lei è chiesta una fattiva azione programmatica e una rinnovata prassi pastorale che evidenzi il suo impegno per la nuova evangelizzazione”.

Dal canto suo, mons. Baldisseri ha messo l’accento sulla dimensione della sinodalità presente nell’Esortazione che, pur non essendo “post-sinodale”, attinge all’ultimo Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione. Mons. Baldisseri ha sottolineato che il Papa cita spesso documenti delle Conferenze episcopali o di episcopati continentali, come il Documento di Aparecida. E ha messo un accento particolare su quanto sia cara al Papa la “dimensione sociale” dell’evangelizzazione radicata nella sua esperienza di pastore a Buenos Aires:

“L’esperienza latinoamericana e caraibica di una Chiesa profondamente immersa nella vita del popolo ha provocato una cura attenta ai poveri, agli esclusi, agli oppressi, ed ha suscitato anche una grande riflessione teologica, le cui ripercussioni hanno varcato i confini, assumendo volti contestuali propri, nelle diverse aree del mondo, partecipi della medesima condizione sociale”.

Sul linguaggio originale della Evangelii Gaudium si è, invece, soffermato mons. Celli:

“Ha un suo stile e un suo linguaggio proprio. Mi piace sottolineare che il tono è quasi colloquiale con la caratteristica propria di un profondo afflato pastorale. (…) Si percepisce, leggendo il testo, che ci troviamo di fronte ad un pastore che è a colloquio meditativo con i fedeli”.

Per Francesco, ha detto ancora, “l’annuncio deve concentrarsi sull’essenziale” e la “proposta quindi deve semplificarsi senza perdere per questo profondità e verità”:

“Il tema del linguaggio è certamente una grande sfida per la Chiesa oggi. Una sfida che deve essere accolta consapevolmente e con decisione, con audacia e saggezza come ricordava Paolo VI in Evangelii Nuntiandi. Io alle volte, mi permetto di sottolineare, che siamo stati molto saggi e poco audaci nella nostra comunicazione”.

I relatori hanno quindi risposto alle domande dei giornalisti. In particolare è stato chiesto cosa intende il Papa quando parla di “conversione” del Papato. Ecco la risposta di mons. Fisichella:

“Il Papa mi sembra senta l’esigenza di dire: ‘Guardate che io non chiedo solo agli altri, io sono in mezzo al Popolo di Dio, sono il primo che desidero dare l’esempio, la testimonianza di come si debba sviluppare un’azione pastorale. E mi sembra che sin dal primo istante in cui è stato eletto Successore di Pietro abbia mostrato questa dimensione”.

Sempre mons. Fisichella ha risposto ad una domanda sul ruolo delle Conferenze episcopali che, afferma l’Esortazione, dovrebbero avere una “qualche autentica autorità dottrinale”:

“Quello che il Papa chiede in proposito è che si porti avanti una visione dello Statuto, cioè quale identità le Conferenze episcopali possono sviluppare ancora di più proprio nell’ordine della nuova evangelizzazione e nell’ordine della sinodalità, cui è stato accennato”.

Sempre sul ruolo delle conferenze episcopali nella visione di Papa Francesco è intervenuto mons. Baldisseri che ha ribadito l’importanza delle citazioni di documenti episcopali nell’Evangelii Gaudium:

“Quando il Papa stesso cita, prende dalla Conferenza episcopale, è un fatto importante: vuol dire far partecipare i vescovi del mondo al primato, alla collegialità, al governo, al magistero della Chiesa”.

Ultimo aggiornamento: 28 novembre







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