2013-11-25 11:34:03

Un aiuto al consumo critico del cinema in tv: in libreria il Dizionario del film Morandini 2014


Un aiuto al consumo critico del cinema in tv e dvd. E’ il Dizionario del film Morandini che, edito da Zanicheli, come ogni anno dal 1998, torna in libreria con 25.400 schede di film prodotti dal 1902 al 2013, corredate di trame, valutazioni e indicazioni al pubblico. Sulla copertina dell’edizione 2014 c’è Luca Zingaretti, protagonista di “Montalbano”: per la prima volta, infatti, il volume recensisce anche fiction, telefilm e sitcom per la tv. Paolo Ondarza ha intervistato una delle autrici, Luisa Morandini:RealAudioMP3

R. - Il nostro è un parere: parere di esperti, parere di gente competente che ha studiato e studia il cinema, però sempre di parere trattasi. E’ chiaro che abbiamo un pubblico che ci segue e che sa che cosa leggere tra le righe delle nostre recensioni, anche quando non è d’accordo.

D. - Tra tanta produzione - il vostro Dizionario ripercorre un po’ tutta la storia del cinema - c’è bisogno di criteri per scegliere. Dunque il Morandini è uno strumento che può aiutare.

R. - Sicuramente si! Dà anche delle indicazioni rispetto al pubblico: consigliamo alcuni film che possono essere visti dai bambini e dai ragazzi anche se non sono fatti per loro e altri, invece, li sconsigliamo e consigliamo quindi che sia presente un genitore, perché ci sono tematiche che vanno affrontate insieme ai genitori.

D. - Citava il discorso infanzia, il discorso bambini: laddove manca il bollino rosso o verde c’è un motivo in più per consultare il Dizionario?

R. - Certo, assolutamente si! Noi mettiamo la “t” che significa per tutti e significa quindi che sono film che i bambini possono vedere anche stando soli in casa e quando invece c’è la “s” è esattamente il contrario.

D. - Quali i film dell’ultimo anno, quindi quelli nuovi entrati a far parte del Morandini 2014, che si distinguono per qualità? Parlo di produzione cinematografica…

R. - Della stagione italiana in particolare - non per campanilismo, ma per incoraggiamento - posso consigliare, per esempio, La grande bellezza, il Sacro Gra, che ha vinto al Festival di Venezia; ma anche “Anni Felici”. E’ un film che dà una panoramica dell’Italia degli Sessanta-Settanta, secondo me molto efficace e con due ottimi interpreti: non è un capolavoro, ma un buono film italiano.

D. - E a livello internazionale?

R. - Come sempre c’è più scelta! Il fantasy e i supereroi hanno raggiunto - secondo me - un livello molto buono e non soltanto di divertimento, ma ormai anche di contenuti.

D. - Per la prima volta inserite nel vostro Dizionario le serie televisive, anche in ragione del sensibile aumento della produzione di prodotti di questo tipo negli ultimi anni. Le chiedo: qual è il rapporto quantità-qualità nella produzione di serie televisive e fiction?

R. - Fino a qualche anno fa, sinceramente io non le seguivo. Dopodiché credo che le serie televisive abbiano assunto un’importanza tale nella vita di tutti e della gente che - soprattutto in Italia - guarda più la televisione di quanto non vada nelle sale cinematografiche, per cui ho cominciato a vederle. Devo riconoscere che hanno raggiunto una qualità elevatissima: hanno delle sceneggiature strepitose, soprattutto quelle prodotte dagli americani e dagli inglesi, e delle ricostruzioni ambientali fantastiche. Ormai il livello è veramente elevato.

D. - Per quanto riguarda l’Italia, il livello è più scadente?

R. - Per quanto riguarda l’Italia? Noi in copertina mettiamo sempre qualcosa di significativo italiano, non a caso abbiamo scelto Luca Zingaretti: Luca Zingaretti è un grande attore ed è il protagonista di quella che io ritengo la migliore serie tv italiana che è Montalbano. Se devo essere sincera abbiamo cercato di mettere il più possibile anche delle serie italiane, ma siamo ancora un po’ lontanucci dal livello dei nostri colleghi americani, inglese, francesi o tedeschi.

D. - Visto che parlo con un’esperta, le potrei chiedere perché siamo così lontani?

R. - Nel prodotto medio i nordamericani sono eccellenti. In Italia non c’è una tradizione, non c’è una tradizione seria di thriller, non c’è una tradizione seria di fantasy… E’ chiaro che stiamo correndo dietro agli americani. E poi non abbiamo i mezzi!







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