Un aiuto al consumo critico del cinema in tv: in libreria il Dizionario del film Morandini
2014
Un aiuto al consumo critico del cinema in tv e dvd. E’ il Dizionario del film Morandini
che, edito da Zanicheli, come ogni anno dal 1998, torna in libreria con 25.400 schede
di film prodotti dal 1902 al 2013, corredate di trame, valutazioni e indicazioni al
pubblico. Sulla copertina dell’edizione 2014 c’è Luca Zingaretti, protagonista di
“Montalbano”: per la prima volta, infatti, il volume recensisce anche fiction, telefilm
e sitcom per la tv. Paolo Ondarza ha intervistato una delle autrici, Luisa
Morandini:
R. - Il nostro
è un parere: parere di esperti, parere di gente competente che ha studiato e studia
il cinema, però sempre di parere trattasi. E’ chiaro che abbiamo un pubblico che ci
segue e che sa che cosa leggere tra le righe delle nostre recensioni, anche quando
non è d’accordo.
D. - Tra tanta produzione - il vostro Dizionario ripercorre
un po’ tutta la storia del cinema - c’è bisogno di criteri per scegliere. Dunque il
Morandini è uno strumento che può aiutare.
R. - Sicuramente si! Dà anche delle
indicazioni rispetto al pubblico: consigliamo alcuni film che possono essere visti
dai bambini e dai ragazzi anche se non sono fatti per loro e altri, invece, li sconsigliamo
e consigliamo quindi che sia presente un genitore, perché ci sono tematiche che vanno
affrontate insieme ai genitori.
D. - Citava il discorso infanzia, il discorso
bambini: laddove manca il bollino rosso o verde c’è un motivo in più per consultare
il Dizionario?
R. - Certo, assolutamente si! Noi mettiamo la “t” che significa
per tutti e significa quindi che sono film che i bambini possono vedere anche stando
soli in casa e quando invece c’è la “s” è esattamente il contrario.
D. - Quali
i film dell’ultimo anno, quindi quelli nuovi entrati a far parte del Morandini 2014,
che si distinguono per qualità? Parlo di produzione cinematografica…
R. - Della
stagione italiana in particolare - non per campanilismo, ma per incoraggiamento -
posso consigliare, per esempio, La grande bellezza, il Sacro Gra, che
ha vinto al Festival di Venezia; ma anche “Anni Felici”. E’ un film che dà una panoramica
dell’Italia degli Sessanta-Settanta, secondo me molto efficace e con due ottimi interpreti:
non è un capolavoro, ma un buono film italiano.
D. - E a livello internazionale?
R. - Come sempre c’è più scelta! Il fantasy e i supereroi hanno raggiunto
- secondo me - un livello molto buono e non soltanto di divertimento, ma ormai anche
di contenuti.
D. - Per la prima volta inserite nel vostro Dizionario le serie
televisive, anche in ragione del sensibile aumento della produzione di prodotti di
questo tipo negli ultimi anni. Le chiedo: qual è il rapporto quantità-qualità nella
produzione di serie televisive e fiction?
R. - Fino a qualche anno fa,
sinceramente io non le seguivo. Dopodiché credo che le serie televisive abbiano assunto
un’importanza tale nella vita di tutti e della gente che - soprattutto in Italia -
guarda più la televisione di quanto non vada nelle sale cinematografiche, per cui
ho cominciato a vederle. Devo riconoscere che hanno raggiunto una qualità elevatissima:
hanno delle sceneggiature strepitose, soprattutto quelle prodotte dagli americani
e dagli inglesi, e delle ricostruzioni ambientali fantastiche. Ormai il livello è
veramente elevato.
D. - Per quanto riguarda l’Italia, il livello è più scadente?
R.
- Per quanto riguarda l’Italia? Noi in copertina mettiamo sempre qualcosa di significativo
italiano, non a caso abbiamo scelto Luca Zingaretti: Luca Zingaretti è un grande attore
ed è il protagonista di quella che io ritengo la migliore serie tv italiana che è
Montalbano. Se devo essere sincera abbiamo cercato di mettere il più possibile anche
delle serie italiane, ma siamo ancora un po’ lontanucci dal livello dei nostri colleghi
americani, inglese, francesi o tedeschi.
D. - Visto che parlo con un’esperta,
le potrei chiedere perché siamo così lontani?
R. - Nel prodotto medio i nordamericani
sono eccellenti. In Italia non c’è una tradizione, non c’è una tradizione seria di
thriller, non c’è una tradizione seria di fantasy… E’ chiaro che stiamo correndo dietro
agli americani. E poi non abbiamo i mezzi!