Il prof. Felice: Papa Francesco ci insegna che il denaro deve servire, non governare
Al via oggi, alla Pontificia Università Lateranense, il Colloquio annuale di Dottrina
Sociale della Chiesa, promosso dall’Area internazionale di ricerca “Caritas in Veritate”.
Il tema di quest’anno è: “Il denaro deve servire, non governare”, tratto da un discorso
di Papa Francesco. Proprio sul tema del Colloquio si sofferma il direttore dell’Area
di ricerca, l’economista della Lateranense, Flavio Felice, intervistato da
Alessandro Gisotti:
R. - Dopo aver
ascoltato il discorso di Papa Francesco, in cui ha pronunciato questa frase, ho avuto
modo di parlare con i collaboratori dell’Area di ricerca "Caritas in veritate" della
Lateranense e abbiamo pensato di adottarla per il prossimo colloquio che terremo proprio
domani. Si tratta di una delle sintesi di Papa Francesco più belle che ormai abbiamo
imparato ad apprezzare un po’ tutti e che ha la capacità, il merito di evidenziare
il primato dell’umana creatura su tutto quanto è stato creato. E dunque anche il denaro
e le istituzioni con denaro: intendiamo, ovviamente, le istituzioni economiche e quelle
finanziarie.
D. – La centralità della persona, ovviamente, viene declinata
in un modo diverso ma c’è una costante nella Dottrina Sociale della Chiesa…
R.
– Sì. Abbiamo riflettuto su questo tema, che è poi anche in continuità con il magistero
sociale di Papa Benedetto XVI: l’essere umano compie se stesso, compie la propria
vocazione di essere immagine e somiglianza di Dio soltanto quando usa le cose del
mondo nella prospettiva ultima della sua comunione con Dio; cioè ricevendo proprio
dal Padre il significato ed il retto ordinamento dei beni di questo mondo. Le istituzioni
servono esattamente a questo. Di qui il tema del denaro, delle istituzioni finanziarie
e di come anche le istituzioni politiche si relazionino con le istituzioni finanziarie
in un mondo globale che necessita di una governance, necessità di un principio
di ordine che sia ispirato ai principi di solidarietà, di sussidiarietà e di poliarchia.
D. – Quale contributo di diffusione, anche a livello “popolare”, tra la gente,
della Dottrina sociale della Chiesa può dare una figura come Papa Francesco…
R.
– Sicuramente la sua pastorale, che è nel contempo alta ed ordinaria. È quotidiana
perché passa per le omelie di Santa Marta tutti i giorni e perché è facilmente raccolta
dagli operatori in ambito locale, parrocchiale, diocesano; ma pure dagli operatori
nel campo delle istituzioni politiche, economiche e da tutti coloro che vogliono farsi
ispirare dalla Dottrina sociale della Chiesa, dal messaggio evangelico. Quindi, mi
sembra che l’aspetto più interessante del Magistero sociale di Papa Francesco sia
proprio questa quotidianità e la possibilità che sia vissuta nel quotidiano e nelle
istituzioni. Mi sembra che ci sia questo elemento caratteristico del Magistero sociale
di Papa Francesco.