Sardegna. Oltre 850 gli sfollati, rischio epidemie. Caritas Olbia: servono volontari
Cresce il rischio epidemie nelle zone della Sardegna colpite dall’alluvione di questi
giorni. Nell’area prosegue l’ondata di freddo e pioggia, mentre è stato prorogato
di altre 24-36 ore lo stato di allerta meteo che doveva terminare ieri sera. La protezione
civile ha fatto sapere che gli sfollati sono 871: tra questi, oltre 200 hanno trovato
ospitalità in strutture comunali. Un’ordinanza, intanto, ha stabilito un contributo
mensile alle famiglie in difficoltà e la possibilità per i sindaci di stipulare convenzioni
con strutture pubbliche e private per fini di alloggio. Oggi, il sopralluogo del ministro
dell’Ambiente, Andrea Orlando, che ha garantito il sostegno alle amministrazioni locali
per la conversione urbanistica. Molte le parrocchie coinvolte nella distribuzione
di vestiario e coperte alla popolazione. Al microfono di Federico Piana, l’appello
di suor Luigia Leoni, responsabile della Caritas di Olbia:
R. - Purtroppo,
ancora in alcune zone è necessario togliere il fango, pulire le case e aiutare le
persone, perché vogliono tornare a casa loro. Per questo, occorrono persone che diano
una mano per aiutare a ripulire, a sistemare, e quindi fare in modo che possano rientrare
a casa. Hanno bisogno di tutto. C’è chi ti chiede una bombola, chi ti chiede da mangiare,
chi ti chiede soprattutto materassi, perché è tutto bagnato e quindi non si possono
usare più.
D. - Come è possibile aiutarvi, suor Luigia?
R. - Rendersi
disponibili, telefonando ai nostri numeri perché poi noi organizziamo gli aiuti. Secondo
le necessità, facciamo venire la gente. Raccomandiamo di non venire mai da soli, senza
essere equipaggiati e senza aver preso contatto con noi…
D. - Perché servono
braccia? Servono persone che stiano lì ad aiutare, a togliere l’acqua anche dai posti
dove purtroppo ancora c’è…
R. - Stiamo facendo delle squadre che consentano
di compiere il lavoro nel modo più giusto, perché altrimenti si rischia di sovrapporsi
e di fare male.