Siria: raid su Aleppo, oltre 40 vittime. I jihadisti prendono il controllo del sito
petrolifero di al-Omar
Ennesima strage di civili in Siria. Potrebbero essere più di 40 le vittime di bombardamenti
aerei compiuti oggi dal regime siriano contro i sobborghi orientali di Aleppo. Intanto
a Ginevra occhi puntati sull’incontro tra il mediatore internazionale per la crisi
siriana Brahimi e i capi della diplomazia di Usa e Russia. Cecilia Seppia
Sono
40 i corpi recuperati finora dalle macerie di edifici distrutti dai raid del regime
su Aleppo. I barili bomba sganciati dagli elicotteri hanno colpito in particolare
i sobborghi di al Bab e Tadef che appaiono devastati. Tra le vittime anche donne e
4 bambini ma stando agli attivisti il bilancio di questa nuova strage è destinato
a salire. Nella provincia di Deir-ezzor poi dopo ore di combattimenti le milizie jihadiste
appartenenti al Fronte al-Nusra e allo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante, ambedue
legati a al-Qaeda hanno riassunto il controllo del campo petrolifero di al-Omar, il
più grande della Siria, notizia questa non confermata dal governo di Damasco. Negli
scontri sarebbero morti anche una ventina di soldati fedeli al presidente Assad. Stamattina
invece è sfuggito ad un attentato il ministro per la Riconciliazione Nazionale Ali
Haidar, mentre il suo autista è rimasto ucciso sul colpo. Intanto oggi a Ginevra è
previsto l’incontro tra il mediatore internazionale per la crisi siriana Brahimi e
i capi della diplomazia di Usa e Russia, Kerry e Lavrov: al centro i preparativi dell'auspicata
conferenza di pace sulla Siria, cosiddetta Ginevra 2, inizialmente prevista per il
mese di maggio ma a lungo rinviata.