2013-11-22 12:48:18

Card. Ravasi: "E' necessaria una riflessione sul comunicare della Chiesa"


“È necessaria una riflessione di ordine generale sul comunicare nella Chiesa”. Lo ha detto il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura, intervenuto all’incontro con i giornalisti tenutosi ieri mattina presso la Libera Università Maria Ss. Assunta (Lumsa) su “Comunicazione e verità nell’era di Papa Francesco”. L’evento - riferisce l'agenzia Sir - alla presenza del rettore dell’Ateneo Giuseppe Dalla Torre, ha costituito in un certo senso il prodromo della cerimonia di conferimento al cardinale della laurea honoris causa in Scienze della comunicazione, svoltasi poco dopo in occasione dell’inaugurazione dell’Anno accademico 2013 - 2014. Nella cultura contemporanea, afferma il porporato, “esiste una crisi della comunicazione” mentre “l’eccesso di comunicazione rischia di diventare negazione della comunicazione”. Per Ravasi “è necessaria una riflessione di ordine generale sul comunicare nella Chiesa” perché “c’è un capitolo critico che bisogna avere coraggio di affrontare”. Con riferimento ai recenti “casi gravi” che hanno coinvolto l’istituzione ecclesiale, “arroccarsi in formule di autodifesa - avverte il cardinale - risulta controproducente”; meglio adottare “chiarezza e trasparenza”. “I canoni comunicativi adottati da Papa Francesco - conclude - possono essere proposti anche in una comunicazione laica”. Il rettore della Lumsa Giuseppe Dalla Torre, nel conferire la laurea honoris causa al card. Ravasi, lo ha definito un “comunicatore brillante” che riesce “a penetrare nel segreto della lingua e sa piegarne gli elementi per una chiara trasmissione del pensiero; che conosce tutti i più moderni mezzi della comunicazione sociale e sa muoversi con sicurezza e padronanza nelle moderne agorá virtuali, di cui è disseminata la nostra età”. Nel suo omaggio al porporato, Dalla Torre osserva che le sue capacità comunicative “sono riuscite a dischiudere alla religione ed alla Chiesa mondi lontani, se non addirittura ostili; hanno vinto freddezze e resistenze, rispetto al fatto religioso, di ambienti largamente secolarizzati; hanno riportato la Parola laddove scorrono le parole ordinarie di una quotidianità spesso banale, che sembra aver perso persino la nostalgia di Dio”. E la “grande esperienza” del “Cortile dei gentili” sta là a dimostrarlo. Brillante comunicatore ma anche illustre biblista; anzi, chiosa Dalla Torre, “grande comunicatore proprio perché biblista profondo e sottile” testimoniando il “nesso strettissimo” tra Scrittura e comunicazione. (R.P.)

Ultimo aggiornamento: 23 novembre







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