Card. Onaiyekan: il fiorire di comunità pentecostali non ostacola la Chiesa cattolica
in Nigeria
La presenza di diverse chiese pentecostali in Nigeria non è un ostacolo alla missione
evangelizzatrice della Chiesa cattolica nel Paese, né un motivo di panico. Lo ha affermato
il card. John Onaiyekan, arcivescovo di Abuja, in una relazione intitolata “Note sul
fenomeno delle chiesa pentecostali nella Nigeria contemporanea”, presentata ad un
incontro con la Conferenza episcopale tedesca e il Pontificio Consiglio per l’Unità
dei Cristiani tenutosi alla Casa Pastor Bonus a Roma. Il cardinale ha sottolineato
che “la crescita delle chiese pentecostali è essa stessa discutibile. Ci sono alti
e bassi. E le scissioni continue significano che non possiamo essere sicuri dove stanno
andando, e quale futuro hanno. In effetti, dobbiamo ancora vedere quello che accade
quando i fondatori muoiono e i loro successori ne prendono il posto. Alcuni casi hanno
dimostrato che è un problema non ancora risolto”. “Quindi - ha sottolineato il cardinale
- non dobbiamo cedere al panico o pensare che prima o poi diventeremo o dobbiamo diventare
pentecostali”. Nella sua relazione il cardinale ha tracciato la genesi delle chiese
pentecostali nigeriane dalle prime comunità di origine inglese o statunitense ai gruppi
odierni, nati nel Paese e diffusi molto spesso in ambiente universitario. Descrivendo
la capacità di attrazione delle chiese pentecostali, il card. Onaiyekan ha riconosciuto
che “queste hanno una forte presa sui membri della Chiesa cattolica, specialmente
i giovani che sono insicuri e sono alla ricerca di una svolta nella vita in particolare
per quel che concerne il lavoro”. Ma ha concluso: “si fa un gran parlare della perdita
di nostri membri a favore di queste chiese. Non vi sono però statistiche sulla questione
né abbiamo cercato di ottenerne. Quello che possiamo dire è che se la Chiesa cattolica
sta perdendo dei membri, le altre chiese ne perdono molte di più di noi”. (R.P.)