2013-11-21 08:15:56

Ripresi i colloqui sul nucleare iraniano all'insegna dell'incertezza


Segnali contraddittori hanno inaugurato ieri a Ginevra la prima delle tre giornate del nuovo round negoziale fra l'Iran e le potenze del gruppo 5+1 sullo spinoso dossier nucleare. L'obiettivo resta quello di un accordo preliminare in grado di rassicurare il mondo che il programma iraniano non punti alla bomba atomica, in cambio di un primo allentamento delle sanzioni su Teheran. Ma i tempi appaiono incerti. Il servizio di Marina Calculli:RealAudioMP3

La speranza che un accordo possa essere concluso in una settimana è stata lanciata dal capo del Foreign Office Britannico, William Hague. Ma una fonte anonima della Casa Bianca ieri ha messo a freno gli entusiasmi. E se Washington è scettica sulla possibilità di concludere rapidamente un accordo con la potenza più difficile per la diplomazia americana da oltre 30 anni, bisogna forse andarci cauti. Obama certo, ha invitato il congresso a non approvare nuove sanzioni contro Teheran per lasciar respiro alla diplomazia. Dal canto iraniano, ieri l’Ayatollah Khamenei ha detto che Teheran “non cederà di una virgola”. La Guida Suprema non intende intervenire nei negoziati ma ha posto linee rosse per i suoi rappresentanti impegnati a Ginevra. La Francia resta ferma: per Parigi l’Iran deve ridurre lo stock di uranio già arricchito al 20%. E mentre Putin ancora ieri in serata sosteneva che un accordo può esserci entro la fine della settimana, il premier israeliano Netanyau è volato a Mosca proprio per incontrare il capo del Cremlino. Israele è ostile all’accordo e sembra disposta ad andare contro la storia pur di ostacolare l’apertura della comunità internazionale verso l’Iran.







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