2013-11-20 13:59:18

Premio Sakarov. Il Presidente del parlamento Schultz: "Malala icona globale dei diritti"


“Il 2013 segna i 25 anni di difesa e promozione dei diritti dell’uomo attraverso il Premio Sakharov. Nel corso degli anni abbiamo riconosciuto e sostenuto la lotta di singoli individui e organizzazioni che, con coraggio, hanno preso posizione contro il razzismo e la repressione, la guerra e il terrorismo, la repressione, la prigione e la tortura, in difesa dei propri diritti e di quelli altrui”. Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo - riferisce l'agenzia Sir - così ha accolto in emiciclo a Strasburgo, Malala Yousafzai, 16enne pachistana che si batte per l’istruzione femminile nel suo Paese, cui è stato assegnato oggi il riconoscimento 2013. Davanti a loro erano seduti una ventina di personalità, premiate negli scorsi anni, che hanno difeso e difendono la libertà di parola, i diritti umani, la democrazia in tutti i continenti. All’ingresso di Malala tutti gli eurodeputati si sono alzati in piedi e le hanno rivolto un lungo applauso. Lo stesso tributo è stato riconosciuto ai premiati delle edizioni precedenti. Schulz ha parlato di Malala come di “una giovane donna eroica”, una “icona globale”, sopravvissuta a un attentato, costretta a vivere lontano dal suo Paese perché minacciata di morte dai talebani. “Malala ha portato la sua battaglia al di là delle frontiere, battendosi per dare istruzione alle ragazze e alle donne di tutto il mondo”. “Milioni di bambini nel mondo in questo stesso momento - ha detto Malala nel suo intervento - vivono nella fame, non hanno istruzione, vengono sfruttati. Questo dovrebbe scuotere le nostre coscienze. È difficile immaginare un mondo senza istruzione”, sottolinea ancora Malala, scampata a un attentato dei talebani e ora costretta a vivere nel Regno Unito, da dove prosegue la sua battaglia per i diritti. Si presenta all’Euroassemblea con un copricapo tradizionale arancione e prende la parola per ricordare che nel suo “Paese le bambine non hanno accesso alla scuola, subiscono violenze e abusi di ogni tipo, sono costrette a vivere tra le quattro mura di casa, senza parola, senza diritti. Obbligate a matrimoni precoci. Eppure c’è speranza. Nel mio Paese - aggiunge - ci sono guerra e terrorismo, eppure c’è speranza… Nel mondo c’è povertà, ma c’è speranza. C’è speranza perché siete qui, siamo qui, insieme, a denunciare queste ingiustizie e perché ci batteremo insieme, per aiutare queste bambine, questi ragazzi. Dobbiamo intraprendere azioni per aiutarli”. (R.P.)







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