Honduras: i vescovi invitano a votare politici trasparenti ed onesti
A pochi giorni dalle elezioni generali in Honduras, fissate per domenica prossima,
la Chiesa cattolica, attraverso i suoi Pastori ha ribadito che il Paese ha bisogno
di "servitori pubblici che siano fedeli, trasparenti e onesti", e ha esortato la comunità
a vivere una giornata di impegno civile e democratico attraverso il voto. La nota
inviata all’agenzia Fides riferisce che domenica scorsa, nella cattedrale di Tegucigalpa,
il vicario della cattedrale, padre Carlos Rubio, ha detto nell’omelia: “La popolazione
non vuole politici pigri. Chi non si impegna a governare con giustizia e rettitudine,
deve rinunciare subito”. Si tratta di un servizio alla comunità, ha sottolineato il
sacerdote, che ha insistito nell'affermare che "il futuro del Paese è nelle mani di
Dio e della popolazione votante". Prendendo come spunto di riflessione il testo del
Vangelo della domenica, il sacerdote ha chiesto agli honduregni di non lasciarsi ingannare
dai demagoghi: "Non dobbiamo permettere che la menzogna vinca in Honduras, e neanche
i bugiardi, né i demagoghi che hanno rovinato la politica, né i corrotti" ha concluso.
I candidati alle elezioni presidenziali in Honduras sono 8, e la popolazione con più
di 18 anni dovrà votare anche per scegliere 128 deputati al Congresso e i rappresentanti
dei comuni. Secondo fonti locali, sono 5.355.112 gli honduregni con diritto di voto.
Di questi 755.112 sono nuovi elettori e 1.2 milioni sono giovani fra i 18 e i 25 anni.
La notizia interessante è che per la prima volta le donne costituiscono il 51% del
corpo elettorale. (R.P.)